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Ecco perché il mercato orologiero non conosce crisi

Nonostante gli anni di crisi economica e le difficoltà legate alle misure anti evasione, il mercato dei segnatempo d’alta gamma non conosce flessioni, anzi. Merito delle boutique monomarca, ma non solo. Ci spiegano come e perché Angelo Bonatti, Patrizia Aste e Luca Dondi, top manager di tre grandi marchi: Officine Panerai, A. Lange & Söhne e Breitling

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Cosa sta incoraggiando e cosa sta rallentando le vendite di orologi di alta gamma in Italia? L’afflusso di visitatori per l’Expo ha influenzato le vendite nei nostri dealer? Le istituzioni – locali e nazionali – hanno consentito di sfruttare al meglio questa occasione? E, ancora, il limite massimo di spesa in contanti per gli acquirenti comunitari di mille euro (e forse 3 mila in futuro) ha scoraggiato le vendite a favore di altre nazioni? A livello tendenziale, le boutique monomarca rappresentano il valore aggiunto dei marchi di alta gamma? E come sarà il futuro del settore sotto il profilo dello sviluppo del mercato, tra eventi e simboli di status? A queste domande rispondono i top manager di tre grandi marchi: Angelo Bonati, Ceo di Officine Panerai, Patrizia Aste, a.d. di Breitling Italia, e Luca Dondi, direttore generale Central, West, South Europe e Russia di A. Lange & Söhne.

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