Connettiti con noi

Attualità

Cinque consigli per fare davvero innovazione in azienda

Più di otto imprese italiane su 10 sono attente ai temi dell’innovazione, ma meno di un terzo è soddisfatta dei risultati ottenuti. I risultati di un’indagine Lenovys

La maggior parte delle aziende italiane è attenta all’innovazione (l’83% ha lanciato nuovi prodotti sul mercato nell’ultimo anno e si dichiara molto orientata all’innovazione) ma meno di una su tre è soddisfatta dei risultati (il 30%). È quanto emerge da un’indagine Lenovys, società di consulenza aziendale specializzata in Business Evolution, condotta su un campione di 300 aziende italiane medio-grandi.

Dal confronto con le realtà interpellate è emerso infatti che, in un contesto italiano fatto di pmi e aziende che non hanno a disposizione mezzi finanziari importanti o sistemi di Venture Capital sviluppati come quelli di altri Paesi, la differenza tra il successo e il declino sta nella capacità di sviluppare un approccio sistemico all’innovazione. Si tratta di un elemento determinante per generare un vero cambiamento, che possa cioè introdurre sul mercato prodotti e servizi innovativi, prima dei concorrenti per un vantaggio competitivo sostenibile e duraturo nel tempo.

Sulla base dei risultati dell’indagine, Lenovys ha sviluppato cinque consigli utili per fare “Innovazione ad alto impatto”.

  1. Lavorare sulla proposta non sul prodottoLe aziende, gli imprenditori, le persone impegnate in Ricerca & Sviluppo sono solitamente innamorate dei propri prodotti. Anche quando vogliono innovare cercano sempre di rispondere alla domanda “come posso migliorare il mio prodotto?”. Questa domanda non porta a risultati apprezzabili quando si parla d’innovazione ad alto impatto. Le aziende che innovano continuamente con successo partono da una domanda che guida costantemente tutti i loro sforzi d’innovazione: “Come posso proporre ai miei clienti un risultato in termini funzionali, emotivi o di status, superiore rispetto a quello dei prodotti concorrenti?”.

  2. Rendere “completa” la propria innovazioneDefinita la proposta da fare al cliente, cioè il risultato che voglio consentirgli di raggiungere grazie all’innovazione proposta, si passa alla progettazione della soluzione. L’errore più comune nelle aziende è concentrarsi sul prodotto e, nel migliore dei casi, sui prodotti/servizi complementari ad esso associati. In realtà lo spettro degli elementi da considerare è molto più ampio e molto più ricco di opportunità. Maggiori elementi d’innovazione vengono introdotti in questi ambiti, maggiore sarà la difficoltà dei competitor di copiare e quindi maggiori saranno i ricavi.

  3. Sperimentare fin da subito, anche quando non si è prontiLo scenario competitivo attuale è sempre più dinamico e veloce. È necessario quindi capire rapidamente se la proposta d’impatto, e la configurazione scelta per la nostra soluzione, aggiunga veramente valore per il cliente. Per apprendere velocemente riguardo alle reali necessità del cliente è necessario procedere con un approccio fortemente sperimentale e sviluppare il cosiddetto Mpf (Minimo prodotto fattibile). Si tratta di una versione estremamente semplificata della soluzione che si vuole sviluppare e contiene solamente le funzionalità necessarie per raccogliere feedback da un gruppo ristretto di clienti. Rapidi cicli di test e apprendimento consentono di sviluppare rapidamente la propria soluzione senza sprecare energie e sforzi nello sviluppo completo di funzionalità che non aggiungono valore per i clienti.

  4. Dire no a 1.000 cosePiù progetti gestiti contemporaneamente dalle stesse risorse finiscono per rallentarsi a vicenda. A questo proposito Steve Jobs diceva che l’innovazione viene dal “dire no a 1.000 cose”. In altre parole, l’innovazione è frutto di duro lavoro focalizzato verso una direzione. Disperdere energie e sforzi lungo diverse direzioni non porta mai all’eccellenza, ma a fare diverse cose in modo approssimativo e con tempi più lunghi.

  5. Non fare tutto da soliMolte aziende pensano a come rendere segrete le loro attività di R&D ma se in alcuni casi la riservatezza è doverosa, per alcune tematiche è possibile aprirsi all’esterno con enormi benefici in termini di risparmio di tempo, risorse e incremento dei livelli d’innovazione. Nel mondo globale e interconnesso di oggi, la capacità di sfruttare al meglio i paradigmi Open (Open Innovation, Crowdsourcing) può consentire di ottenere enormi benefici.

Credits Images:

Photo by Riccardo Annandale on Unsplash