Si comprano meno libri, si legge meno e con sempre maggior attenzione al portafoglio e al prezzo di copertina, preferendo nel 59% dei casi acquisti entro i 10 euro. Questi i risultati, a distanza di 12 mesi, della cosiddetta legge Levi, che si proponeva di contribuire a salvaguardare un mercato dell'editoria aperto e pluralista mettendo dei limiti alla politica aggressiva degli sconti. Una norma che però ha dovuto fare i conti con la difficile situazione economica del Paese.
A un anno dalla legge Levi: libri flop
Il bilancio di una legge che si proponeva di contribuire a salvaguardare un mercato dell'editoria aperto e pluralista
Sabato, 20 Ottobre 2012 redazioneweb
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