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Attualità

Italia: meno acquisti con il lockdown. La lettura torna un bene necessario

Costretti nelle proprie abitazioni, cresce la preoccupazione degli abitanti del nostro Paese, che concentrano la propria spesa solo sui beni essenziali

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Cresce ovunque il livello di preoccupazione per la pandemia causata dal coronavirus Covid-19. Dal monitoraggio settimanale di GfK sugli effetti dell’emergenza sanitaria e delle conseguenti restrizioni imposte dal governo italiano, emerge un netto cambiamento nello strategie di acquisto da parte dei consumatori. Le preoccupazioni non sono connessi solo alla diffusione del virus, ma anche sulla situazione economica e futura. Per questo i consumi si concentrano sempre di più sui beni essenziali.

Gli acquisti online non rappresentano un’evasione dalle difficoltà quotidiane e l’interesse dei consumatori è soprattutto quello di mettere nel carrello prodotti di prima necessità (pane, latte, farina, zucchero…), prodotti per l’igiene personale, disinfettanti, acqua e surgelati. Interessante notare come tra le categorie che resistono ci sono i libri, che tornano a essere un bene “necessario” per un numero crescente di persone.

Come comprano gli italiani? Dopo la prima settimana di acquisti “compulsivi” ma poco organizzati e una seconda caratterizzata da un incremento della frequenza degli acquisti, gli italiani sembrano aver elaborato nuove strategie. L’importo medio della spesa cresce del +26% e si fanno acquisti più attenti, per evitare di dover tornare spesso in negozio. Si annullano le differenze tra giorni infrasettimanali e sabato (solitamente il più importante per la spesa) a cresce ancora la penetrazione del canale online (+16%).

L’isolamento forzato in casa sta cambiando anche il modo in cui gli italiani si rapportano con i band. Rispetto alla settimana scorsa, GfK registra un giudizio maggiormente positivo sulla distribuzione, mentre le aziende sono sempre viste come poco attive, poco vicine. Mai come oggi i consumatori chiedono ai brand una maggiore capacità di entrare in sintonia con il sentiment del momento. Rimane da capire cosa cambierà quando tutto questo sarà finito: le aziende avranno a che fare con un consumatore “post-traumatico”, con nuove abitudini di consumo, nuove paure, nuovi stili di vita e desideri inespressi che verranno a galla alla fine della quarantena.