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Usa: le elezioni per il Congresso fermeranno Trump? Il commercio mondiale sta col fiato sospeso

Le imprese di tutto il pianeta guardano con ansia alle urne statunitensi e sperano che possano mettere fine alla guerra dei dazi voluta dal presidente americano

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A pochi mesi alle elezioni del congresso Usa, sono ormai in molti a interrogarsi sul futuro del presidente Donald Trump. E non si tratta dei “soliti” nomi, ma anche (o dovremmo dire soprattutto) insospettabili come presidenti, manager e consigli di amministrazione delle grandi aziende americane e mondiali. Dall’esito della “battaglia” di novembre, infatti, dipenderanno le sorti dell’economia globale.Se Trump perderà, le decisioni prese in questi mesi, che hanno scatenato una vera e propria tempesta commerciale, saranno probabilmente revocate. Se, invece, vincerà occorrerà affrontare la realtà e le conseguenze delle sue scelte.Al momento, gli interrogativi aperti sono davvero tanti e di enorme portata. Per fare un esempio: le aziende automobilistiche tedesche, che esportano ogni anno 800 mila auto prodotte nelle sedi americane, devono trasferirsi altrove? Quel che è certo è che la guerra commerciale iniziata ufficialmente venerdì con l’entrata in vigore dei dazi per i prodotti cinesi importati negli Usa e le contromosse di Pechino (che però non sono ancora partite ufficialmente) stanno avendo importanti ripercussioni. Secondo gli esperti, se Trump e gli Stati Uniti chiudessero totalmente le frontiere, bloccando le importazioni, il Pil a stelle e strisce scenderebbe fra il 2 e l’8% a causa dei maggiori costi e inefficienze. Ovviamente non si arriverà a questi estremi, ma è probabile che si innescherà un circolo vizioso, con continue rappresaglie che porteranno a un incremento importante delle tariffe doganali. Le stime parlano di un aumento di 32 punti percentuali dei dazi in entrata in terra americana, mentre le merci statuintensi esportate che oggi sono soggette in media a una tassa del 3%, potrebbero arrivare a pagare dieci volte tanto. Insomma, il commercio internazionale ne uscirebbe alquanto in difficoltà e a pagare il prezzo più alto saranno ovviamente i consumatori.Non resta che attendere l’esito delle elezioni.

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© Al Drago/Getty Images