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Lifestyle

Uomo on the road (verso Oriente)

S’ispirano al design dinamico e alla voglia di libertà delle moto i tessuti sperimentali e le collezioni dell’estate 2014. Come i bolidi leggendari – a cui è dedicato il salone fiorentino – sfrecciano inarrestabili, così le pmi italiane del fashion devono dimostrare di saper superare i confini della creatività e dell’economia. Tenendo presente che nel mondo ci sono circa 180 milioni di consumatori extra ricchi da conquistare, specie nei grandi mall del Far East

Vroom Pitti Vroom. È questo il fil rouge dell’84esimo Pitti Uomo, in scena a Firenze dal 18 al 21 giugno e focalizzato sulle novità e tendenze della prossima estate. Se la precedente edizione invernale, Bookmania, ha messo in relazione collezioni d’abiti e scarpe con bestseller e novità letterarie, quella estiva – proprio nel mese in cui a Roma si tiene il raduno mondiale per i 110 anni di Harley Davidson, – omaggia il legame tra moda e moto: due mondi in apparenza distanti, che vengono accostati nella storica Fortezza da Basso in nome della comune aspirazione alla libertà, del continuo dinamismo e della passione per lo stile e il design, specie made in Italy. Tra gli allestimenti evocativi e scenografici creati per l’occasione spiccherà un lungo “drago” fatto di selle effetto used, che si snoderà all’esterno della Sala delle Nazioni; all’interno del Padiglione Centrale – incubatore di tendenze contemporanee – una corona alata di catarinfrangenti fungerà da display per una mostra-installazione dedicata al mitico chiodo. Negli stand degli espositori non mancheranno abiti e accessori ispirati al “biker lifestyle”, secondo particolari commistioni: borchie a contrasto di seta e lino; chiavi inglesi sopra al denim; tessuti hi tech accanto a pelle e cuoio; interni da officine meccaniche e gas station, chiazze d’olio e storici Cinquantini che faranno capolino tra giacche iconiche e occhiali da sole e da corsa. Tanta adrenalina e innovazione, dunque, ma anche un pizzico di nostalgia vintage, nel tributo ai bolidi della strada come nelle forme e linee stilistiche che saranno presentate dalle aziende di moda. I marchi del made in Italy, che continuano a resistere ai cali del fatturato del comparto nazionale (nell’ordine del 4-5% sul 2012 e del 2% nel primo trimestre dell’anno) a colpi di qualità della lavorazione artigianale, sperimentazione di materie prime e contaminazione di stili, devono mostrare di saper cogliere e vincere un’importante sfida per quanto guarda l’export, una delle poche voci di bilancio che ancora tiene: conquistare buyer e visitatori internazionali di fascia elevata, specie quelli provenienti da Medio ed Estremo Oriente, dove si concentrano i nuovi ricchi e modalità distributive sempre più interessanti e profittevoli.

IN ATTESA DALLA 84ESIMA EDIZIONE DI PITTI IMMAGIN UOMO A colloquio con…

Giovanni Bianchi – Lubiam

Moreno Faccincani – Moorer

Bruno Fantechi – a.testoni

Giacomo Guidi – Piero Guidi

Andrea Lardini – Gruppo Lardini

Enrico Roselli – La Martina Europe

ULTIME GENERAZIONI. DI TESSUTI, DI STILISTI

Stile on the road, ricerca hi tech e gusto retrò, ma anche tanto spazio alla sperimentazione più innovativa in campo tessile e stilistico e alla promozione dei nuovi talenti. All’84esimo Salone fiorentino sono attesi complessivamente 1.010 marchi, dei quali 370 provenienti dall’estero (il 36,6% del totale) che esporranno su una superficie di quasi 60 mila mq. A essi vanno aggiunte le 70 nuove collezioni di Pitti W, dedicato alla donna: altra grande novità di questa edizione sarà infatti l’ingresso nella Fortezza da Basso, precisamente nella strategica Arena Strozzi, della sezione tutta al femminile (che, in precedenza, teneva le sue presentazioni in altre location vicine, ma esterne, come Dogana e Villa Vittoria). In generale, accanto ai capi finiti e impreziositi da dettagli ricercati, protagonista nelle sfilate e negli stand sarà il semi-lavorato: ben più di una «semplice materia prima grezza, tessuti e stoffe sono concepiti come base che racchiude in sé la creatività», ha sottolineato Angelo Poletto, vice-direttore generale di Pitti Immagine. Su questo fronte, per esempio, è in programma il progetto speciale Linen Yarn; realizzato in collaborazione col Gruppo Marzotto, sarà incentrato sul lino, proponendosi di raccontare una nuova storia di questa fibra, intrecciandola alla creatività di giovani talenti internazionali. E ancora. Il Lanificio F.lli Cerruti dal 1881, unendosi a Italdesign Giugiaro e The Woolmark Company, lancerà un nuovo prototipo, Parcour, i cui interni sono stati realizzati con un prezioso manufatto in lana merino. Un’altra storica azienda biellese specializzata in tessuti di pregio, Vitale Barberis Canonico, ha collaborato con la rivista Rolling Stone per una guida dedicata alle contaminazioni tra rock e stile e per una mostra fotografica in Fortezza che illustrerà tutto il progetto. Continuano, infine, le iniziative a supporto dei giovani fashion designer (Pitti Italics), quelle destinate alla ricerca di talenti emergenti, italiani o con attività nel nostro Paese (Who is on Next? Uomo), il concept lab Futuro maschile, sulle espressioni più sofistiscate del menswear formale, e piattaforme avanguardiste come le aree My Factory e New Beat(s). «Finchè c’è Pitti c’è speranza», ha affermato, tra il serio e il faceto, il presidente di Pitti Immagine, Gaetano Marzotto, alla presentazione ufficiale della kermesse. Una speranza che guarda soprattutto alla creatività dei più giovani, al respiro internazionale e alle occasioni di business a Est del mondo che attendono le pmi italiane.

IL SOL LEVANTESALUTA LA RINASCITA

«Il 2012 ha chiuso in difficoltà. Gli ultimi mesi sono stati difficili soprattutto per i Paesi del Sud Europa: Portogallo, Spagna, Grecia, naturalmente anche la nostra Italia. Ma si è registrata, nel contempo, un’evoluzione positiva in America, che offre ancora concrete opportunità di crescita, e nella regione del Far East». Così il presidente Marzotto ha commentato il quadro complessivo delle performance del tessile-moda lo scorso anno. In attesa di un bilancio settoriale definitivo, le stime di Sistema Moda Italia per Pitti confermano una decrescita del fatturato del comparto pari al -4,4%, per un valore di 50,4 miliardi di euro. Tuttavia, anche se con qualche battuta d’arresto, l’effetto combinato dell’export (in lieve flessione, -0,8%, oltre i 26,6 miliardi di euro) e dei flussi commerciali in ingresso (con un decremento del -11,8%, quasi 18 miliardi di euro) hanno determinato un sostanziale miglioramento del surplus con l’estero: il saldo, infatti, risulta pari a circa 8,8 miliardi di euro, in aumento di 2,2 miliardi. Dalle prime elaborazioni relative al primo trimestre 2013, emerge poi che il giro d’affari del tessile-moda nazionale registra un calo del -2%, mentre quello straniero vede una crescita del +1,2%. Ed è proprio guardando ai compratori d’Oltralpe, e in particolare a quelli del Medio ed Estremo Oriente, che Pitti «si propone come testa di ponte tra i nuovi acquirenti del lusso e le piccole e medie imprese italiane», ha dichiarato Marzotto. Nel mondo si contano un miliardo di nuovi consumatori potenziali; di questi 180 milioni appartengono a una fascia molto elevata. «Nostro obiettivo è portare a Firenze i landlord, i proprietari dei grandi mall del Far East, e far conoscere loro i marchi del made in Italy», ha aggiunto Marzotto. «È in questo campo che attualmente si gioca la partita dei brand tricolore: devono conquistarsi la distribuzione in quelle gigantesche superfici commerciali, ricche di opportunità». Non è un caso che il focus dedicato ai nuovi protagonisti della scena economica e creativa internazionale si concentrerà, questa volta, sulla Turchia come una delle realtà più interessanti dell’attuale ricerca fashion. Altamente significativo, inoltre, il nuovo accordo stretto da Pitti con Isetan-Tokyo, uno dei principali department store del mondo che, a partire da quest’estate, per quattro stagioni ospiterà nel suo edificio (100 mila visitatori al giorno) uno speciale progetto promozionale della moda maschile in mostra a Pitti Uomo: i clienti potranno fare pre-ordini, in esclusiva, di una selezione di marchi presenti alla Fortezza da Basso. Sottolineando ulteriormente il legame con il mercato dagli occhi a mandorla, come menswear guest dell’edizione è stato designato kolor, brand giapponese nato nel 2004; il fondatore Junichi Abe presenterà con un evento speciale la sua nuova collezione PE 2014, sempre più strutturata, ma caratterizzata da fluidità, leggerezza, equilibrio tra rigore e humour per interpretare al meglio l’anima fashion del businessman contemporaneo.