Connettiti con noi

Lifestyle

Auto da sogno per chi ama mettersi al volante

Il nuovo oggetto del desiderio? Muscoli a motore che nessuno si aspetta e, proprio per questo, fanno girare la testa. E il bello è che non richiedono nemmeno budget stratosferici

Stupire con una Ferrari? Troppo facile, proprio come sparare sulla Croce Rossa. Far schiattare d’invidia amici, parenti e conoscenti esibendo una Lamborghini? Già fatto, già visto, si può fare di meglio… Il fatto è che con il terzo millennio in avanzata fase di composizione gli edonisti delle quattro ruote hanno bisogno di idee nuove, dei muscoli a motore che nessuno si aspetta e, proprio per questo motivo, fanno girare le teste altrui come trottole e assegnano la patente esclusiva di intenditori dal palato ultra fine e dalla fantasia smisurata. Con un vantaggio non da poco: budget tutt’altro che stratosferici.

Auto da sogno senza budget stratosferici

Prendete la Catheram Seven più potente. È un kart extralarge che costa meno di 56 mila euro e monta un quattro cilindri Ford da 240 cavalli. Robetta, potrebbe dire chi non capisce di auto, ma se all’equazione si aggiunge il dato del peso, contenuto attorno a quota 500 chilogrammi, ecco un’esplosione di emozioni, la guida allo stato puro almeno finché non piove, dato che perfino i finestrini sono optional. L’erede della Lotus Seven (225 orari, zero-cento 3,4 secondi) è ovviamente destinata agli scapoli smanettoni, “lei” ben difficilmente accetterebbe di andare in giro su un traliccio di tubi motorizzato.

Per gli ammogliati con il piede destro pesante ecco però la Honda Civic Type R, 320 cavalli frementi, un alettone da Terminator e una lunga serie di record per le vetture di serie sui circuiti della Formula 1 culminati in un fulminante 2 minuti, 31 secondi e 320 millesimi a Silverstone. Mica male per un’auto disponibile al prezzo di 39.700 euro… Se, poi, amate i club molto esclusivi il modello che fa per voi è la Seat Leon Cupra R Limited Edition, prodotta in soli 799 esemplari. La brutta notizia consiste nel fatto che in Italia ne arriveranno solo 30, quella bella sono le prestazioni mozzafiato: i cavalli sono 300 e si accelera da zero a 100 in 5,7 secondi. Il prezzo, tutto sommato, non è eccessivo, si deve fare un bonifico da 46.200 euro, ma vista la tiratura ultra-limitata forse è opportuno inserire nel budget anche qualche mancia, indispensabile per riuscire a sca­lare le liste di attesa che, ovviamente, sono già piuttosto affollate.

Chi non ha santi in paradiso può comunque appagare la sua vo­glia di muscoli a motore con la Renault Mégane Rs, che ha il pre­gio di sapersi adattare anche alla vita in famiglia grazie a un vano bagagli da 384 litri (diventano ben 1.247 reclinando i sedili po­steriori) e a un’abitabilità buona anche per cinque persone. Ma quando si sono lasciati i bambini a scuola arriva il momento di apprezzare in pieno il lavoro dei tecnici del reparto corse della casa francese, che hanno previsto cinque modalità di guida. La più go­dereccia è la Sport, che trasforma il cruscotto mettendo in primo piano un enorme contagiri e, soprattutto, regola propulso­re e sospensioni alla garibaldina facendo sentire tutti i 280 cavalli spremuti dal 1.800 turbo. Un consiglio? Se di mestiere non fate i driver non lasciatevi tentare dalla modalità Race, quella che disat­tiva tutti i controlli elettronici e sembra fatta apposta per far stra­ge di dilettanti dai bollenti spiriti, anche se in loro aiuto è sem­pre pronto a intervenire l’impianto frenante firmato Brembo. La versione con il cambio manuale a sei rapporti costa circa 35.400 euro, mentre per avere l’automatico a doppia frizione ne occorro­no 1.600 in più. A questo punto non è il caso di fare i braccini corti e sborsare gli ulteriori 17 biglietti da 100 indispensabili per mette­re le mani sul volante dello sportivissimo allestimento Cup. Performance? Velocità massima 255 all’ora, zero-cento 5,8 secondi. C’è, però, chi ai muscoli stile Arnold Schwarzeneg­ger preferisce i duri vecchio stile tipo Jean Gabin. Ed ecco che dalla Francia arriva la riedizione in stile contemporaneo della Al­pine A110, una trazione posteriore che non ha praticamente ba­gagliaio. Per portarsela a casa la si deve spacciare per una seconda auto anche se poi separarsene è praticamente impossibile. Perché? Ovvio, ha stile, potenza (252 cavalli, 250 orari, zero-cento 4,5 secondi, 53.000 euro) e pesa poco, quasi un animale da pista che rinuncia ma molti lussi per regalare tanta sostanza e raffinatezza.

Troppa per i vostri gusti? Allora niente buonismi stilistici e via libera alla giusta quantità di sacrosanta tamarraggine con la nuova edizio­ne della Chevrolet Camaro, da preferire nella versione con motore 6.2 litri V8 da 453 cavalli (290 orari e zero-cento in 4,6 secondi) e cam­bio automatico a dieci rapporti perché già che si esagera tanto vale farlo alla grande spendendo una cifra non lontana dai 50 mila euro. Infine una vettura che strizza i fari a chi dei motori ama soprat­tutto il rombo, ovvero la Peugeot 308 Gti. Se la metti in modalità Sport l’acceleratore diventa più sensibile, il cruscotto si illumina di rosso, il turbocompressore fa gli straordinari e, soprattutto, da­gli altoparlanti dell’impianto hi-fi di bordo arriva la riproduzione della voce baritonale del motore. È fasulla, poco più di un gadget, ma i 272 inquilini a quattro zampe ospitati sotto al cofano sono una concreta realtà (250 orari autolimitati e zero-cento in meno di sei secondi). E poi che male c’è a sentirsi un piccolo Vettel grazie a una colonna sonora anche quando si viaggia entro i limiti di ve­locità? La Pavarotti delle piccole muscle car costa poco più di 35 mila euro, ma se il conto in banca consente di stanziarne ulterio­ri 27 mila e rotti c’è l’opzione Bmw M2. Esuberante e agile, con­divide con la 308 Gti il trucco un po’ guitto del falso rombo del motore diffuso dagli altoparlanti. Peccato, forzare la realtà è inu­tile, il canto del 3 mila tedesco da 370 cavalli (250 orari autolimita­ti, zero-cento in 4,5 secondi) non avrebbe bisogno di un bizzarro playback. Ma la realtà, purtroppo, è questa: nell’era dell’apparire i progettisti più seri si fanno prendere la mano anche quando han­no già realizzato una cattivissima allo stato puro.

Credits Images:

Bmw M2