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Lifestyle

Suv: i re dell’avventura

Centinaia di cavalli, comfort a go-go e alto tasso di tecnologia: sono gli sport utility vehicle del momento. Da scegliere rigorosamente candidi come la neve

Nell’effimero mondo della moda c’è una tendenza che tiene duro da decenni, stagione dopo stagione. È il total white. Applicato all’abbigliamento così come all’arredamento per ottenere un’intramontabile eleganza, che adesso prende piede anche quando si tratta di “vestire” un’auto.­ Al punto che anche i Suv, in arrivo o appena giunti sul mercato, i re dell’avventura con centinaia e centinaia di cavalli, piacciono candidi come la neve o con riflessi madreperlacei.

Prendete, per esempio, la nuova Bmw X7 con i suoi cinque metri abbondanti di lunghezza per un’altezza di un metro e 81 centimetri: girare con una simile corazzata con la carrozzeria rossa sarebbe una pacchiana ostentazione del proprio status sociale, mentre il nero fa troppo vettura dell’Fbi delle serie crime made in Usa. Il bianco, invece, è perfetto per ingentilire le forme giunoniche di quello che nei listini Bmw, con un pizzico di civetteria, viene chiamato ­non Suv ma Sav, nel senso di sport activity vehicle. Risolto l’enigma tavolozza non resta che pensare alla versione, tenendo conto che tutte hanno in comune la trazione integrale e il raffinato cambio automatico a otto rapporti. Fatti quattro conti e tenendo conto della variabile dell’immagine, esce vincente la xDrive40i con il suo sei cilindri turbo da 3 mila centimetri cubi, che sviluppa una potenza di 340 cavalli. Non è esattamente a buon mercato, per averla si devono sborsare circa 95 mila euro, ma se ve la potete permettere scoprirete che li vale proprio tutti.

Per gli irriducibili fan del gasolio, invece, l’opzione vincente arriva da casa Audi con la Q8, che rende digeribile il carburante più im­popolare del momento grazie a un muscoloso pacco batterie che la rende a tutti gli effetti un’ibrida. Un modello che porta in dote anche le quattro ruote sterzanti, chicca tecnologica per intendi­tori, che vanno in sollucchero quando scoprono i ben 39 siste­mi di assistenza alla guida. I numeri della Q8 sono classici: 3 mila centimetri cubi, trazione sulle quattro ruote e cambio automati­co a otto marce, per un totale di 86.500 euro per la versione Sport. Sarebbe irriverente parlare di prezzi per il terzo maxi Suv da or­dinare in bianco, la Bentley Bentayga. Per chi accede all’Em­pireo delle auto inglesi il denaro è una pura formalità (il listi­no parte da 185 mila euro), meglio andare sul concreto e darsi una rinfrescata alla coscienza ecologica ricordando alla plebe che il Suv più lussuoso al mondo è anche un’ibrido plug-in (si ricaricano le batterie in garage) capace di viaggiare in moda­lità elettrica per una cinquantina di km con emissioni zero.

Se, poi, la first lady inglese vi sembra troppo snob, ecco i musco­li allo stato puro dell’italianissima Lamborghini Urus. Il suo V8 bi­turbo all’occorrenza tira fuori la bellezza di 650 cavalli per assicu­rare prestazioni da mozzare il fiato. Sorvoliamo sugli otto rapporti del cambio automatico e sulla trazione integrale, che ormai sono il minimo sindacale per una corazzata su ruote, e concentriamo­ci sulle tre modalità di guida che si possono impostare, con al ver­tice la Sport che esalta al massimo la reattività del propulsore per guidare nell’Olimpo delle emozioni. I clienti speciali ritireranno le loro Urus da 209.143 euro nel quartier generale Lamborghini, a Sant’Agata Bolognese.

Pochi chilometri lungo la via Emilia ed eccoci a Modena, nell’ate­lier Maserati, per soppesare le qualità della Levante V8, primo Suv a scrivere un capitolo nella storia ultracentenaria della casa del Tridente. Se avete messo gli occhi su questa panterona non scen­dete a compromessi, sceglietela nella versione V8 Trofeo, quel­la da 590 cavalli che accelera da zero a 100 all’ora nel battito di ciglia di 3,9 secondi. Un gran motore. E non potrebbe essere al­trimenti dato che è costruito nello stabilimento Ferrari di Mara­nello. Attenzione, però: inizialmente la Levante più anabolizza­ta sarà destinata ai mercati esteri, quindi per averla occorre un po’ di pazienza o una poderosa raccomandazione.

Cattiva abitu­dine tutta italiana che non guasta, se nel mirino c’è la Range Ro­ver Sv Coupé, prodotta in soli 999 esemplari venduti a circa 270 mila euro cadauno. Qui i trend setter derogano dalla ferrea rego­la delle carrozzerie total white e accettano la soluzione con il tet­to colorato per dare ulteriore slancio a questo incrocio tra un Suv e una classica sportiva. Al momento di siglare il contratto, cerche­ranno di indurvi in tentazione, dicendo che il reparto verniciature è pronto a offrire 100 tinte speciali o una livrea su campione for­nito da voi, ma mai come in questo caso occorre rigare diritto, tra l’altro potrebbe andarci di mezzo il valore della vettura quando ar­riverà il momento di rivenderla: il bianco non passa mai di moda. La Volkswagen con la terza generazione della Touareg offre un caleidoscopio di supporti tecnologici ma, soprattutto, pensa a una fascia clienti particolare. Partendo dalla constatazione che il 40% degli utilizzatori europei della sua vettura si porta die­tro un carrello o un rimorchio, ha progettato un Suv capace di fare da locomotiva a vagoni con una portata fino a 3,5 tonnella­te. Il listino non è proibitivo: la più equipaggiata, la Advanced, spinta da un V6 diesel da 286 cavalli, costa 76 mila euro ai qua­li è indispensabile aggiungere i 3 mila del pacchetto Steering, le sospensioni pneumatiche attive e le quattro ruote sterzanti. Fin qui le auto che, per quanto raffinate siano, restano tutto som­mato tradizionali.

Quindi, per finire col botto, ecco la Mercedes Eqc 400. Che avrebbe tutto il diritto di andare in giro vestita di ver­de, dato che si tratta di un’elettrica al 100%. I cavalli che si nutrono di watt sono circa 400, mica male, e l’autonomia dichiarata è di cir­ca 450 chilometri il che vuol dire che nel mondo reale quota 400 dovrebbe essere a portata di mano. La trazione, neanche a dirlo, è integrale e il prezzo è fissato in circa 100 mila euro, mentre le pri­me consegne sono previste a metà 2019. I tecnici della casa della stella tre punte sottolineano orgogliosi che la loro creatura ricari­ca la batteria fino al 90% in soli 40 minuti. Meraviglioso. Se anche qui ci fosse una colonnina ogni 200 metri come ad Amsterdam…

Credits Images:

Lamborghini Urus