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Cosa cambia nella tassa di successione

Cambia la tassa di successone con l’entrata in vigore del Decreto semplificazione: ecco tutte le novità per i patrimoni di scarsa consistenza

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Cambia la tassa di successone con l’entrata in vigore del Decreto semplificazione. La novità più importante 2017 è la decadenza dell’obbligo di presentazione della dichiarazione di successione quando il patrimonio del defunto non supera 100 mila euro e se nel patrimonio non sono compresi beni immobili e diritti immobiliari. A partire dal primo gennaio 2017, l’adempimento potrà avvenire solo ed esclusivamente con il modulo F24.

Tassa di successione: le novità 2017

La tassa di successione è una imposta che colpisce il trasferimento della proprietà e di altri diritti su beni mobili e immobili, a seguito della morte del titolare. L’insieme di beni e diritti è oggetto della successione, che viene trasferito agli eredi secondo le regole della successione legittima o secondo le diposizioni indicate nel testamento. L’insieme di tali beni, ad eccezione di quelli esclusi, costituisce l’attivo ereditario, cioè il patrimonio che cade in eredità. I beni in comproprietà con altri soggetti partecipano all’attivo ereditario pro-quota, limitatamente alla quota del defunto.

L’attivo e il passivo ereditario

Costituiscono l’attivo ereditario tutti i beni appartenuti al defunto, ed in particolare:

  • i beni immobili;

  • i beni mobili di qualsiasi tipo, esclusi i titoli di Stato e gli autoveicoli iscritti al pubblico registro automobilistico (non sottoposti alla tassa);

  • le azioni e le partecipazioni in società;

  • il denaro, i gioielli, la mobilia, cioè i beni posseduti per uso e ornamento delle abitazioni.

Sono inoltre esenti da imposta di successione le aziende, se gli eredi proseguono nell’esercizio dell’attività per un periodo di almeno cinque anni dalla data del trasferimento. Costituiscono invece il passivo ereditario i debiti del defunto:

  • i debiti documentati da cambiali o da altri titoli, quelli verso i lavoratori dipendenti e verso gli istituti di credito, i debiti tributari e previdenziali verso lo Stato e gli enti pubblici;

  • le spese mediche che gli eredi hanno sostenuto a favore del defunto negli ultimi 6 mesi;

  • le spese funebri.

La dichiarazione di successione

La dichiarazione di successione deve essere presentata entro 12 mesi dalla morte all’Agenzia delle Entrate, nella cui circoscrizione era residente il defunto. Serve a denunciare l’asse ereditario, cioè il valore sul quale si applica la tassa di successione, che si calcola come la differenza tra l’attivo e il passivo ereditario.Sono obbligati alla presentazione:

  • gli eredi;

  • i legatari (sono tali quei soggetti che subentrano nei diritti su un singolo bene, ad esempio un immobile, e non partecipano all’intera eredità);

  • i curatori, in caso di eredità giacenti;

  • altri esecutori testamentari, talvolta nominati nel testamento;

  • i trust

Il calcolo della tassa di successione

La tassa di successione prevede tre aliquote distinte – a seconda del grado di parentela degli eredi – e conseguenti franchigie:

  • Coniuge e figli possono usufruire di una franchigia di un milione di euro, ciò significa che fino a un milione di euro non pagano la tassa di successione. Se l’eredità supera questa soglia, si dovrà pagare la tassa relativa all’importo in eccesso con aliquota fissata è del 4%.

  • Per i fratelli e le sorelle, la franchigia è 100.000 euro. Nel caso l’eredità superi questa soglia, si dovrà pagare la tassa relativa all’importo in eccesso. L’aliquota in questo caso fissata è del 6%.

  • Per i parenti sino al 4° grado (zii, nipoti, cugini, suoceri e cognati) l’aliquota fissata è al 6%.

  • Ad altri soggetti si applica l’aliquota dell’8%.

  • Per gli eredi disabili la franchigia è di 1.500.000 euro.

Beni immobili

Per quanto riguarda i beni immobili oggetto di successione, vanno pagate le imposte catastali e ipotecarie, con e una normale compravendita. Le imposte vanno pagate prima di inoltrare la dichiarazione di successione. Il valore catastale viene calcolato moltiplicando la rendita catastale rivalutata del 5%. Per i terreni edificabili si moltiplica per 90 il reddito dominicale rivalutato del 25%. L’imposta ipotecaria per tutti gli eredi è del 2%. Si può usufruire dell’agevolazione come prima casa, se gli eredi utilizzano l’immobile ad abitazione principale.