Risparmio gestito in Italia a quota 2.500 mld di euro, “industria mai così forte”

Lo scenario globale non è dei più promettenti: la guerra in Ucraina, il significativo balzo dell’inflazione e il Covid che ancora impatta sulle catene di approvvigionamento e in molte aree globali. In questo scenario, però, il settore del risparmio gestito in Italia non appare timoroso. Certo, la volatilità è su livelli decisamente superiori alla media degli ultimi anni e l’incertezza dei mercati va gestita, ma gli addetti ai lavori hanno dalla loro un settore che appare decisamente in salute. Anche per questo la dodicesima edizione del Salone del Risparmio si è aperta nel migliore dei modi, superando già nella prima giornata di evento i 16 mila iscritti, sia in presenza che in collegamento tramite la piattaforma FR|Vision. Tra gli spazi dedicati del MiCo di Milano, gremiti nella prima giornata dagli operatori del settore, si respira l’aria di chi è pronto ad affrontare le sfide che il settore del risparmio gestito ha di fronte.

I numeri del risparmio gestito in Italia

“Il risparmio gestito in Italia non è mai stato così forte”, ha ammesso Carlo Trabattoni, neo presidente di Assogestioni, nel suo discorso di apertura del Salone del Risparmio. Sono oltre 2.500 miliardi di euro le masse gestite a fine 2021, in crescita di ben 93 miliardi rispetto allo scorso anno. “Una spinta che rappresenta un risultato straordinario”, aggiunge Trabattoni, perché “cinque anni prima il livello delle masse era a meno di 2 mila miliardi. Si tratta di una crescita importante e non isolata, poiché l’intero mercato europeo negli ultimi 10 anni ha registrato un significativo sviluppo grazie soprattutto alla consapevolezza del segmento retail”.

Numeri importanti, che permettono al settore dell’asset management di poter giocare un ruolo “fondamentale per lo sviluppo del futuro economico del Paese”, sottolinea il presidente di Assogestioni. “Trasformare il risparmio in investimenti produttivi sarà sempre più una delle caratteristiche distintive di un’economia moderna e prospera, questo è l’obiettivo che dovrà guidarci”. L’obiettivo è liberare nuova liquidità al momento “immobilizzata”, ovvero quei 1.600 miliardi di euro di depositi bancari (dati di fine 2021), che possono essere “un investimento produttivo a supporto della trasformazione infrastrutturale, digitale e verde”. I segnali che arrivano nei primi mesi dell’anno, ha sottolineato Trabattoni, “sono positivi e confermano la solidità del settore. La liquidità parcheggiata nei conti dalle famiglie e dalle imprese sta diminuendo in tutta Europa e anche in Italia, come dimostrano i dati record del gestito lo scorso anno e la tenuta dei flussi in questa prima parte del 2022”.

Il ricordo di Ennio Doris al Salone del Risparmio

L’industria del risparmio gestito ha, dunque, la possibilità di crescere ancora, ma seguendo alcune direttrici principali, tra cui l’attenzione al cliente. “Il cliente”, ha dichiarato il presidente di Assogestioni, “deve essere l’elemento centrale della nostra azione. Gli ultimi anni ci hanno insegnato che gli operatori che non sono stati sempre in grado di ascoltare e soddisfare le aspettative degli investitori, con soluzioni poco flessibili e impersonali, rischiano di venire confinati ai margini del mercato. Non è un messaggio nuovo, Ennio Doris, un pilastro dell’industria del risparmio e della consulenza che oggi vorrei ricordare con voi (il fondatore di Mediolanum è scomparso a fine 2021, ndr ), lo ha sempre sottolineato, affermando la centralità dei bisogni del cliente.

Oltre alla centralità del cliente, Trabattoni indica nell’innovazione e nell’affermazione di soluzioni alternative (come gli asset reali e i private markets) i driver principali per l’industria del risparmio gestito. Senza dimenticare l’impegno sul fronte della formazione. “Il mercato italiano del risparmio gestito è tra i più evoluti in Europa, in grado di combinare una ampia varietà di prodotti con l’eccellente qualità della consulenza finanziaria”, ha affermato. “Tuttavia, non possiamo ignorare le statistiche di organismi internazionali che ancora certificano la limitata preparazione degli italiani su temi finanziari. Per questo sono orgoglioso di proseguire nel percorso tracciato negli ultimi anni dall’associazione per riaffermare ancor più l’impegno per l’educazione finanziaria, mettendo in campo rinnovati sforzi per promuoverne la diffusione”.

Verso una nuova generazione di risparmiatori

Durante la plenaria di apertura è intervenuto anche il ministro per l'Innovazione tecnologica e la Transizione digitale, Vittorio Colao, che ha offerto un quadro sulla trasformazione in atto nel nostro Paese. “Il settore bancario-finanziario sta attraversando una fase di trasformazione importante sia dal lato della domanda che dell’offerta. È cambiato il modo di comunicare e distribuire i servizi offerti al risparmiatore e durante la pandemia è aumentata la propensione al risparmio”. Il ministro ha evidenziato la diffusione delle applicazioni mobili per la gestione della spesa e del risparmio: “Si tratta di tecnologie e innovazioni che avanzano rapidamente e incidono sulla gestione e sulla propensione del risparmio individuale: ciò significa che tra 15 anni avremo una nuova generazione di risparmiatori sempre più esperta, che rappresenta un’opportunità per l’industria del risparmio gestito. La sfida per il futuro sarà sostenere e promuovere lo sviluppo tecnologico e bilanciare le esigenze dei risparmiatori, che vanno tutelati, e degli operatori che operano nella finanza affinché possano sviluppare nuove idee e rendere il mercato sempre più efficiente”.