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Troppi smartphone in ufficio: e la produttività crolla

Smartphone, WhatsApp e social network: la soglia dell’attenzione è scesa sensibilmente e danneggia la produttività delle aziende

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La produttività in azienda crolla? Tutta colpa di WhatsApp. E dei social network. E degli sms (per chi ancora li usa). Sì, insomma, tutta colpa degli smartphone. A lanciare l’allarme è un economista della Bank of England, Dan Nixon, che ha denunciato questo: il rallentamento della produttività nelle economie mature è collegato all’esplosione dell’uso degli smartphone e alle continue distrazioni durante la giornata lavorativa. Insomma, com’era bello quando in ufficio c’era solo il telefono fisso e il massimo del disturbo era un collega che potevi anche provare a ignorare. Oggi invece è impossibile cercare di mantenere la soglia dell’attenzione per un periodo accettabile a completare una mansione.

La produttività? Si è persa su WhatsApp

La crisi della produttività è innegabile, se si guarda all’esperimento di Michael Winnick, fondatore e Ceo di dScout. Analizzando le abitudini di un centinaio di persone, ha dimostrato che ciascuna tocca o manovra lo schermo del proprio smartphone 2.617 volte al giorno in media, quasi un milione di volte l’anno. Le persone più legate al proprio telefono gli dedicano in media tre ore e 45 minuti al giorno; gli altri appena più di due ore e mezzo, in 76 sessioni separate. Facebook cattura il 15% di questo tempo, i messaggi l’11%, Gmail il 3%, Twitter l’1%. E pensare che se ne vendono 1,5 miliardi di unità all’anno.

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