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Fatturazione elettronica, il primo bilancio è positivo

Dall’1 gennaio ai primi di giugno inviate 854 milioni di fatture da 3,2 milioni di partite Iva. Molti sono soddisfatti, ma non mancano alcuni contro

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È un inizio promettente quello che ha fatto registrare la fatturazione elettronica in Italia. A sei mesi dalla sua entrata in vigore, infatti, l’Osservatorio Fatturazione Elettronica & eCommerce B2b della School of Management del Politecnico di Milano ha fatto un primo bilancio della normativa, definendolo “positivo”. I numeri, in effetti, sono imponenti: dall’1 gennaio ai primi giorni di giugno, ben 3,2 milioni di imprese e soggetti con partite Iva (il 64% delle imprese italiane) hanno intestato complessivamente 854 milioni di fatture elettroniche a imprese (il 54%), PA (2%) e privati (44%). Di queste, soltanto il 3%, pari a 25 milioni, sono state rifiutate dal cervellone informatico centrale. La maggior parte della documentazione è arrivata da due Regioni: Lombardia (34%) e Lazio (22%). Solo il 12% è stato inviato da aziende che hanno sede nell’area Sud e Isole.

Fatturazione elettronica; i pro e contro

Dopo le polemiche delle prime settimane, i protagonisti sembrano essere soddisfatti del nuovo modello organizzativo. Oltre la metà delle imprese pensa che il beneficio maggiore sia la ricezione delle fatture, il 33% delle grandi imprese e il 31% delle pmi, invece, indica come vantaggio principale la velocità della registrazione delle fatture. Seguono la più rapida riconciliazione dei pagamenti (25% e 19%), la semplificazione della fase di verifica della fattura (21% del campione) e del processo di approvazione del pagamento (20% e 14%) e la riduzione dei tempi di pagamento (19% e 14%). Non mancano comunque i contro. Il 20% delle grandi aziende e 18% delle pmi, con l’introduzione della fatturazione elettronica, ha notato un appesantimento delle attività gestionali sul ciclo passivo, il 15% e 12% un aumento dei tempi di pagamento e il 12% e 9% una maggiore lentezza nella riconciliazione dei pagamenti.