Ponte sullo stretto, gli ambientalisti si appellano a Monti

Cancellare definitivamente il progetto della Stretto di Messina Spa e utilizzare i fondi congelati per lo sviluppo del Sud. La lettera di FAI, Italia Nostra, Legambiente, MAN e WWF

Il Governo rigetti definitivamente il progetto del ponte sullo Stretto di Messina. Il messaggio delle associazioni ambientaliste FAI, Italia Nostra, Legambiente, MAN – Associazione Mediterranea per la Natura -, e WWF è chiaro e forte. Il progetto, redatto dalla Stretto di Messina SpA (Concessionaria interamente pubblica) e da Eurolink (General Contractor -GC, con a capofila Impregilo), costa 66 milioni di euro di fondi pubblici per degli elaborati che, affermano le associazioni ambientaliste, risultano essere “estremamente carenti sia dal punto di vista tecnico che dell’impatto ambientale, naturalistico, paesaggistico ed idrogeologico”. Perché si affronti la questione, le associazioni ambientaliste hanno inviato nei giorni scorsi una lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Monti, in cui gli si chiede di proporre quale coordinatore del CIPE – Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (in accordo con il Ministro dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture e dei Trasporti), che il Comitato consideri “il progetto definitivo del ponte, a proprio insindacabile giudizio, non meritevole di approvazione”, chiedendo, conseguentemente, che la Stretto di Messina SpA receda dal contratto pagando solo le spese sino a quel momento sostenute. In pratica l’obiettivo è quello di evitare il punto di non ritorno che obbligherebbe lo Stato a versare altri 56 milioni di euro per il progetto esecutivo e a pagare penali fino a 425 milioni di euro nel caso dell’avvio anche di un solo cantiere per l’opera principale o delle opere connesse. Il passaggio successivo è, per le associazioni ambientaliste, lo sbocco delle risorse ancora congelate. Risorse ingenti (pari a 8,5 miliardi di euro) che “potrebbero essere meglio impiegate per il risanamento del territorio e per interventi di adeguamento e ammodernamento delle infrastrutture esistenti, a cominciare dal potenziamento delle ferrovie siciliane e dal completamento dei lavori dell’A3 Salerno-Reggio Calabria e della SS106 Ionica”.

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