Saldi estivi 2016, Confesercenti: budget di 220 euro a famiglia

Il primo weekend di svendite mantiene le aspettative; la speranza è in una progressiva ripresa dei consumi

I saldi estivi 2016 sono cominciati e, dopo il primo weekend, si è già pronti alle prime stime: le somme tirate da Confesercenti, infatti, hanno confermato le aspettative del mondo del commercio, e rilevato come l’andamento delle vendite di questa stagione sia sostanzialmente in linea con quello dello stesso periodo del 2015.

LE STIME. Sono 22 milioni gli italiani che, secondo i sondaggi, approfitteranno delle svendite; ma, secondo le stime, 15 milioni non ancora deciso come approfittarne, e il 35% di loro non ha stabilito un budget, ma conta di decidere cosa e quanto acquistare a seconda della qualità delle offerte. È pari a 220 euro la spesa media a famiglia per i saldi estivi 2016, con qualche differenza a livello territoriale; i più attenti alle offerte sono, secondo il sondaggio, le donne e gli under 40, mentre a livello regionale spiccano per morigeratezza gli abitanti del Sud Italia. Come sempre, sono i centri commerciali (31%) i luoghi preferiti per lo shopping scontato; resistono comunque anche i negozi di fiducia (26%) e gli outlet (16%), mentre i consumatori nutrono ancora qualche sospetto per le compere sul web (solo il 5%).

IL PRIMO WEEKEND. I saldi non sono solo un momento gradito a chi ama fare compere: i negozianti del Paese, infatti, vedono da sempre le svendite stagionali come un modo per testare la ripresa dei consumi; lo sottolinea Roberto Manzoni, presidente di Fismo (la divisione legata alla distribuzione di moda in Confesercenti): «Speriamo che arrivi finalmente l’inversione di tendenza sui consumi di moda, in linea con la piccola ripartenza del potere d’acquisto degli italiani registrata nel 2015 dall’Istat. Le condizioni ci sono: dagli sconti, anche quest’anno molto elevati, all’arrivo in ritardo dell’estate, che favorisce l’esigenza del ricambio di guardaroba». Durante la prima giornata di saldi, si è notato un lieve calo rispetto al 2015, probabilmente a causa della bella giornata di sole che ha fatto propendere gli italiani per una gita fuori porta; i grandi centri urbani hanno così beneficiato del turismo, mentre le vendite in province e periferie non hanno brillato.

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