Myanmar, il trionfo di Aung San Suu Kyi

Al partito del premio Nobel il 70% dei voti: formerà un governo. Ma l'esercito per legge avrà un nutrito numero di rappresentanti e potere di veto sulle modifiche costituzionali

Un trionfo per Aung San Suu Kyi nelle prime elezioni libere in Myanmar. Il partito all’opposizione (Nld), guidato dal premio Nobel, si è aggiudicato il 70% dei voti. Nell’ex capitale Rangoon, secondo gli ultimi aggiornamenti, la Lega nazionale per la democrazia avrebbe vinto 44 dei 45 seggi per la camera bassa e tutti e dodici i seggi in palio per la camera alta. I dati non sono stati ancora confermati, ma resta la prudenza della nuova leader del Paese che sarà incaricata di formare un governo: «E’ troppo presto per parlare del risultato, ma credo che ne abbiate tutti un’idea», le sue prime parole alla folla festante.

La “signora” aveva già vinto nelle elezioni del 1990 ma il risultato delle urne non era mai stato onorato a causa di un colpo di Stato militare che da allora sottopose a misure cautelari San Suu Kyi, premiata con il Nobel per la pace nel 1991. Il partito di governo ha ammesso la sconfitta, ma per legge l’esercito conserva il potere di nominare un quarto dei rappresentanti di ogni organo e il potere di veto sulle modifiche costituzionali.

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