L’Italia non è un Paese per donne

Non si attenua il divario di genere nel nostro Paese, ancora 74esimo (su 135) della classifica mondiale. I dati del ‘Global Gender Gap Report 2011’

Islanda, Norvegia, Finlandia, ma anche Lettonia, Cuba, Burundi, Bulgaria e Cina. Sono solo alcuni dei Paesi nel mondo nei quali il divario tra uomini e donne e meno profondo rispetto all’Italia. A decretarlo, ancora una volta, il Global Gender Gap Report 2011, la classifica stilata annualmente dal World Economic Forum sulla condizione femminile nel mondo. Come l’anno scorso il nostro Paese occupa infatti, la 74esima posizione, su un totale di 135 paesi (l’anno scorso erano 134). Posizione molto bassa in classifica, che ci colloca ultimi in Europa, davanti alla sola Repubblica Ceca, che ci segue – e tallona – in 75esima posizione.

Se negli ultimi sei anni l’85% dei Paesi del mondo ha migliorato la condizione della donna, colmando in parte le differenze di genere, il 15% ha visto un peggioramento e l’Italia, purtroppo, fa parte proprio di questo secondo blocco. Nel 2008 eravamo 67esimi al mondo, nel 2009 72esimi e dal 2010 siamo stabilmente in 74esima posizione. A penalizzare l’Italia, anzi le donne italiane, l’accesso (molto meno agevole rispetto a quello riservato agli uomini) al mondo del lavoro e le minori opportunità concesse alle donne. In quest’indice l’Italia si attesta addirittura in 100esima posizione.

Alla testa della classifica generale si conferma l’Islanda, dal 2009 il Paese più women friendly del mondo. Seguono Norvegia, Finlandia e Svezia. Ultime posizioni ad appannaggio invece di Pakistan, Chad e Yemen.

Alcune curiosità. Il Ruanda è l’unica nazione nella quale le donne rappresentano la maggior parte dei parlamentari: 45 su 80. Nel Lesotho è il tasso di alfabetizzazione femminile (95%) a battere quello maschile (fermo all’83%), mentre il Qatar è lo Stato nel quale la percentuale di donne che accedono agli studi universitari (il 60%) è il più alto del mondo. in Thailandia vi è la quota maggiore di donne manager mentre le Giapponesi sono quelle dall’aspettativa di vita più elevata, 87 anni rispetto agli 80 degli uomini.

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