Italia, 4.800 dipendenti pubblici hanno bruciato 3 miliardi di euro

I dati dal rapporto della Guardia di Finanza sui primi 6 mesi dell’anno. Non solo reati come corruzione, concussione e truffa; tra le cause anche inoperatività e incapacità tra i funzionari

Il rapporto della Guardia di finanza sui primi sei mesi del 2015 porta alla luce un buco di oltre 3 miliardi di euro. A generarlo, rubando soldi pubblici o utilizzandoli per fini illeciti, sono 4.835 dipendenti pubblici. Tra loro, medici, politici, funzionari, impiegati di primo livello. Le accuse a loro carico sono numerose: si va dalla corruzione, alla concussione, truffa, turbativa d’asta, appropriazione indebita, abuso d’ufficio.

DANNI ANCHE DA INCAPACITÀ. Ma nel mirino sono finiti anche coloro che, per inoperatività o incapacità, hanno generato disservizi: è il caso, per esempio, della cattiva gestione del patrimonio immobiliare che avrebbe procurato, da sola, una perdita di oltre un miliardo di euro. Da qui, l’attività della Guardia di finanza che sta battendo a tappeto case popolari e private, alla ricerca di affittuari insolventi o di pagamenti irrisori.

CASE A 7 EURO AL MESE. A Roma, per esempio, il Comune affitterebbe le case popolari a 7 euro al mese. Oltre a quello immobiliare, l’altro settore caldo è la sanità: nel primo semestre le Fiamme Gialle hanno aperto 264 pratiche, denunciato o arrestato oltre 2.300 persone, per un danno stimato superiore agli 800 milioni di euro.

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