L’Egitto avrà presto una nuova capitale faraonica nel deserto

Il generale Abdel Fattah al-Sisi sta facendo costruire da zero una megalopoli nel deserto destinata a sostituire Il Cairo. Ecco perché

Se gli antichi egizi riuscirono nell’impresa titanica di costruire oltre 130 piramidi, i loro successori moderni non sembrano da meno: infatti, stanno progettando una nuova capitale faraonica nel mezzo del deserto. Il generale Abdel Fattah al-Sisi, attuale presidente della repubblica nordafricana, ha dichiarato di voler costruire un nuovo centro amministrativo (per ora senza nome) destinato a ospitare sei milioni e mezzo di persone e a sostituire Il Cairo. Stando al progetto, nella città, che avrà un’estensione di 700 chilometri quadrati, verranno costruiti una piazza più grande di Tienanmen, quello che diventerà l’aeroporto più grande d’Egitto, il più vasto teatro d’opera del Medio Oriente e il grattacielo più alto di tutta l’Africa. Il centro, che sorgerà 35 chilometri a est de Il Cairo, ospiterà, poi, un nuovo parlamento, un nuovo palazzo presidenziale, un quartiere dedicato all’industria del divertimento da 20 miliardi di euro e un parco urbano che non avrà nulla da invidiare al Central Park di New York. Ma per quali ragioni si sta pensando di mandare “in pensione” l’attuale capitale? Perché è già congestionata e, fra poco, non riuscirà più a contenere l’esplosione demografica egiziana: nel Paese nasce un bambino ogni dieci secondi e ogni anno la popolazione aumenta di due milioni di unità. C’è anche chi sostiene, però, che il progetto di Al-Sisi abbia un altro obiettivo: lasciare un segno tangibile nella storia della sua megalomania.

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