Congresso Manageritalia: la manovra non basta

Ad aprire la due giorni, che ha coinvolto 400 manager e prestigiosi ospiti, un intervento di Carlo Cottarelli

Non solo il futuro dei manager, ma quello di tutti gli italiani: è stato questo il protagonista del Congresso di Manageritalia, una due giorni che ha coinvolto 400 manager e diversi ospiti con l’intento di proporre spunti per il rilancio dell’economia della Penisola. A dare il via all’evento, l’intervento di Carlo Cottarelli, secondo il quale sarebbero due i grandi mali della npstra economia: «una crescita nettamente inferiore ai nostri principali competitor, determinata da costi superiori per produrre e inflazione più alta, e un debito pubblico che limita di molto le possibilità di manovra. Con l’ultimo Governo è sicuramente cambiato l’atteggiamento e il ruolo in Europa, ma serve molto di più e noto da qualche giorno un preoccupante innalzamento dello spread. La manovra aumenta le tasse, non incide sulla crescita e lascia deficit e debito pressoché invariati. Prima o poi, meglio prima, dobbiamo decidere che dimensione dello Stato vogliamo avere, in termini di tasse, sussidi, intervento in economia ecc.».

Punto di vista condiviso dal presidente di Manageritalia, Guido Carella, che ha espresso chiaramente la necessità di andare oltre i provvedimenti presi finora: «Come ha confermato anche Carlo Cottarelli questa Manovra, che agisce sempre sulle tasse che ci toccano come al solito non poco, non incide né sul debito, né sulla crescita», ha dichiarato. «Se non ci sono dubbi che l’attuale Governo abbia riportato a livelli più accettabili lo spread e il dialogo politico sociale, altrettante certezze abbiamo che questo non basti. Serve più coesione nel Governo e nel Paese, serve uscire dalle fake news e riprendere un dialogo costruttivo tra forze politiche e tra la politica e i cittadini sul nostro futuro. Serve dialogare con le tante componenti del paese, anche con, i tanto vituperati, corpi intermedi e con noi manager. Serve dare certezze all’interno e all’esterno del Paese, smettendola di cambiare sempre tutto e di fare tutto e il contrario di tutto, rendendo pressoché impossibile pensare di investire e fare progetti imprenditoriali e professionali e personali a lungo termine in questo bel Paese». Carella ha poi concluso sottolineando la voglia dei dirigenti italiani di contribuire «a promuovere elementi di un immaginario collettivo vitale e palpitante che guardi agli altri e al futuro» e come i temi sviluppati nella due giorni di Manageritalia siano «determinati per guardare avanti nell’ottica di gestire le minacce e cogliere le tante opportunità che la forte trasformazione in atto nell’economia e nella società ci offrono».

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