La Commissione tributaria regionale del Lazio ha respinto il ricorso del cantante Tiziano Ferro e ha contestualmente confermato la sentenza di primo grado nella quale era stato stabilito che la residenza all’estero di Ferro era fittizia. Il cantante, inoltre, è stato condannato al pagamento delle spese processuali. In passato, l’artista aveva trasferito la sua residenza a Manchester, nel Regno Unito, cosa che aveva attirato l’attenzione dell’Agenzia delle Entrate che aveva iniziato a compiere degli accertamenti per appurare se il cambio di residenza fosse reale o fittizio, allo scopo di godere di un regime fiscale più leggero. Nel suo appello il cantante aveva chiesto l’annullamento dell’accertamento emesso nei suo confronti per compensi non dichiarati pari a 2 milioni di euro oltre a un maggiore imponibile Iva per 1,3 milioni.Tiziano Ferro ha sempre sostenuto che gli impegni di lavoro, come i tour, lo hanno portato lontano dalla sua residenza in Gran Bretagna. Di diverso parere, invece, la Commissione tributaria regionale che nella sentenza così si è espressa: “La documentazione fornita appare di fatto inconsistente e non rappresentativa al punto da provare che il contribuente si è realmente trasferito nel Regno Unito ovvero in grado di avallare la tesi suffragate dalle numerosissime apparizioni televisive e radiofoniche gestite da società italiane, la prevalenza dell’attività artistica esercitata in Italia rispetto a quella svolta nel Regno Unito, l’utilizzo di carte di credito, praticamente quotidiano per acquisti effettuati in Italia, voli aerei, l’uso di uno studio di registrazione a Milano, notizie stampa e profondi legami familiari testimoniati dalla ricostruzione di viaggi effettuati da e verso Latina oltre alla preminenza dei redditi ritratti dall’attività di artista in Italia rispetto alla dichiarazione dei redditi presentata nel Regno Unito. Appare chiaramente”, prosegue la Commissione, “l’intento evasivo consistente nell’aver fittiziamente assunto la residenza fiscale nel Regno Unito creando una complessa compagine sociale finalizzata a fungere da schermo e favorire l’occultamento in Italia della sua reale capacità contributiva”. Tiziano Ferro entra così nella lunga lista di vip che hanno avuto problemi con il fisco: nomi come Maradona, Vasco Rossi, Sophia Loren e Valentino Rossi, giusto per citarne alcuni.
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