Commissariato l’Istituto Superiore di Sanità

Il maggior centro pubblico di ricerca sanitaria italiana aveva un buco di 30 milioni di euro, già contestato dalla Corte dei Conti. Ad avviare la procedura il ministro della Salute Beatrice Lorenzin

Beatrice Lorenzin ha deciso di passare ai fatti. In seguito alle agitazioni dei sindacati interni e al crescente malcontento, il ministro della Salute ha avviato le procedure per commissariare l’Istituto superiore di Sanità (Iss): un colosso con 1.500 dipendenti, 15 dipartimenti e 450 collaboratori, nonché il maggior centro pubblico di ricerca sanitaria italiana. All’Iss si rivolgeva addirittura lo stesso ministero. A spingere al commissariamento sarebbe stato l’esame dei bilanci 2011 e 2012: sotto la gestione di Enrico Garaci, per due mandati presidente dell’Istituto, e di Monica Bettoni, allora alla direzione, è emerso un buco di 30 milioni di euro. Per l’esattezza il deficit è stato di 26 milioni nel 2011, e di 4 milioni nel 2012. Il debito era già stato contestato in passato dalla Corte dei conti, anche in relazione alla crescente precarietà dei ricercatori dell’Iss. Con l’avvio della procedura, decadono i vertici, la presidenza, il consiglio di amministrazione e il comitato scientifico dell’Istituto.

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