A Gomorra vince il pizzo: tre arresti

La produzione avrebbe dovuto pagare un extra in nero ai familiari del boss Gallo per girare alcune scene. Indagati anche tre manager

Anche Gomorra si arrende al pizzo. Tre arresti nell’ambito dell’indagine del tribunale di Napoli nei confronti di Francesco Gallo (attualmente detenuto a Benevento) e dei genitori, Raffaele Gallo e Annunziata De Simone, in parziale accoglimento della Dda di Napoli. I tre sono accusati di estorsione aggravata dal metodo di intimidazione camorristico.

Secondo le accuse, durante le riprese di Gomorra, i rappresentanti di Cattleya, che ha prodotto la serie con Sky, sarebbero stati costretti a versare oltre quanto pattuito da contratto per girare alcune scene a Torre Annunziata, nell’abitazione di proprietà del capoclan Gallo.

All’epoca Cattleya aveva ricordato che era stata la magistratura a autorizzare le riprese, dato che il proprietario degli ambienti era stato arrestato prima dell’inizio delle riprese. Risultano indagati anche il location manager della società di produzione, Gennaro Aquino, e gli organizzatori generali Gianluca Arcopinto e Matteo De Laurentiis: a loro viene contestato il reato di favoreggiamento nei confronti del boss Francesco Gallo.

Aquino e Arcopinto avrebbero omesso alla polizia giudiziaria di aver pagato alla famiglia Gallo 6 mila euro non dovuti; mentre De Laurentiis avrebbe svelato alla famiglia del boss il contenuto dell’inchiesta. Aquino avrebbe inoltre offerto 300 euro a tre agenti della Polizia municipale di Napoli per bloccare temporaneamente una strada e facilitando così le riprese. Già a settembre dell’anno scorso, il Fatto quotidiano, aveva riportato il sequestro di un contratto d’affitto della villa utilizzata per le riprese, mentre a giugno Panorama aveva anticipato l’esistenza dell’indagine.

Cattleya nega di aver subito pressioni, affermando di non essere a conoscenza di ulteriori versamenti rispetto a quelli effettuati in adempimento del contratto di locazione, mentre Sky ha dichiarato che seguirà con massima attenzione lo sviluppo delle indagini e di aver sempre ribadito alla produzione di attenersi scrupolosamente alle norme e alle regole che disciplinano il settore «e più in generale a principi di etica e responsabilità».

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