Giorgio Armani e Leonardo Del Vecchio insieme in uno scatto del 2013Photo by Stefania D'Alessandro/Getty Images“Come in tutti gli incontri fortunati, Leonardo ed io ci siamo trovati subito, al primo sguardo, affini nel carattere e nelle esperienze”. Con queste parole Giorgio Armani apre la sua lettera in ricordo di Leonardo Del Vecchio, letta in occasione del Tribute Event organizzato dall’Università Bocconi nel giorno del novantesimo compleanno dell’imprenditore che ha fondato Luxottica. L’ateneo ha intitolato all’imprenditore uno dei suoi edifici più significativi.
Nel testo, lo stilista ripercorre con toni intensamente personali la sintonia umana e professionale che ha contraddistinto la loro relazione: “Avevamo grandi sogni, e li abbiamo realizzati”. La guerra e la ricostruzione, un passato difficile comune, rappresentano il punto di partenza di un’amicizia nata dalla condivisione di valori come il coraggio, la determinazione e il rispetto per il lavoro degli altri.
Leonardo Del Vecchio, secondo Giorgio Armani, era “leale, solido, lungimirante”, capace di ascoltare e delegare, ma anche “dolce”, qualità rara in un imprenditore. C’è stima reciproca, ma anche affetto profondo, come quando Armani ricorda con ironia e tenerezza che Del Vecchio gli diceva: “Gli occhiali li sapeva produrre bene, ma forse un designer li sapeva disegnare meglio”.
L’innovazione, la capacità di anticipare i tempi e la diversificazione sono altri tratti condivisi: “Abbiamo fatto impresa nello stesso modo: sognando, ma con i piedi ben piantati per terra”. E ancora: “Con Leonardo, capimmo subito che gli occhiali, da semplici strumenti funzionali sarebbero diventati qualcosa di più, degli accessori moda indispensabili”.
In chiusura, il ricordo si fa più intimo, toccando anche l’ultima fase della vita di Del Vecchio: “Mi è molto spiaciuto quando mi è stato detto che avevi un problema fisico pesante […] ma quando Nicoletta mi ha detto che portavi il nome Leonardo, come un vero Leone, ti ho riconosciuto. Mi mancherai”.
