Andrea Orcel: chi è il Ceo di UniCredit e come muove il risiko bancario

Andrea Orcel: chi è il Ceo di UniCredit e qual è il suo segreto

Andrea Orcel è nato a Roma nel 1963. Il suo curriculum è di tutto rispetto e gli è valso una posizione di rilievo nel risiko bancario. Ceo di Unicredit, guarda alle nuove sfide con fare propositivo e con estrema competenza. Non a caso, prima di entrare a far parte dei vertici di uno degli istituti bancari più importanti d’Italia, con interessi anche all’estero, è stato presidente di Ubs Investment Bank e precedentemente, per vent’anni, ha lavorato al dipartimento M&A di Merrill Lynch a Londra.

Gli investimenti sono il suo pane quotidiano, il rischio ponderato e la competizione non lo spaventano. Fra i vari soprannomi che celebrano la sua bravura, ce n’è uno molto esemplificativo. È considerato, infatti, il “Cristiano Ronaldo della finanza” ed è nella lista dei 100 manager italiani stilata nel 2021 da Forbes Italia.

Chi è l’amministratore delegato di Unicredit

Figlio di un siciliano che si occupava di una piccola società di leasing e di un’italo-francese che lavorava per l’Onu, l’ambizione ce l’ha nel sangue. Dopo aver frequentato il Lycée français Chateaubriand di Roma, si è laureato in Economia e Commercio a La Sapienza. La sua tesi era sulle acquisizioni ostili e questo già la dice lunga sulle sue attitudini.

Sono state le sue esperienze di viaggio, in Sud America ma soprattutto negli Stati Uniti, a portarlo a prendere la decisione che ha segnato tutta la sua carriera. Voleva lavorare in banca e, per questo, dopo la laurea, si è iscritto alla business school Insead a Fontainebleau, in Francia. Dal 2009 è sposato con Clara Batalim-Orcel, di origini portoghesi, e dal loro amore è nata una figlia.

Dalla Merril Lynch a Ubs: il rischio è il suo mestiere

Prima di diventare il Ceo di Unicredit, Andrea Orcel ha maturato una grande esperienza in realtà di rilievo. A 25 anni è entrato in Goldman Sachs, a 26 era Senior consultant al Boston Consulting Group e nel 1992, per dieci anni, è entrato a far parte della Merrill Lynch & Co. È merito suo se, sei anni dopo, c’è stata la fusione di Credito Italiano e Unicredito Italiano. Un’operazione del valore di 25 miliardi di euro che ha dato vita a Unicredit: la più grande banca del nostro Paese.

Può vantare tantissime altre operazioni finanziarie. La fusione, per 11 miliardi di euro, fra Banco Bilbao Vizcaya e Argentaria. Bbva è poi diventata la seconda banca più grande in Spagna. A capo della Global FIG, ha avviato l’acquisizione di Abbey National da parte di Santander, un accordo di oltre 15 miliardi di dollari. Ma sono tantissime le mosse che hanno cambiato l’assetto bancario internazionale da attribuire ad Andrea Orcel. 

Nel 2009, Santander si è avvalsa della sua competenza per l’acquisizione di Sovereign Bank, un accordo del valore di circa 1,9 1,4 miliardi di euro. Lo stesso anno è stato chiesto a Orcel di diventare presidente esecutivo della banca d’investimento, dopodiché è stato nominato a.d. di European Card Services. Nel 2012 il banchiere ha guidato un team per eseguire un’offerta di diritti da 7,5 miliardi di euro per UniCredit, durante un momento di estrema crisi per l’Eurozona. Per chiudere la trattativa Andrea Orcel è andato oltre i limiti di rischio di Merrill Lynch, facendosi notare da tutti gli addetti ai lavori.

Il profilo di Andrea Orcel nei 100% Business People 2025

L’era Ubs e l’approdo a Unicredit

Lo stesso anno, nel ruolo di amministratore delegato della banca d’investimento svizzera UBS, si è tirato dietro diversi dirigenti di Merrill Lynch. Nello stesso periodo, la banca da cui proveniva si è fusa con Bank of America ed è nata la BAML. Secondo alcune voci di corridoio due dei maggiori clienti aziendali di Merrill Lynch, UniCredit e Santander, hanno trasferito la loro attività a UBS per seguirlo.

Dopo sei anni, nel 2018, stava per diventare amministratore delegato di Santander, ma l’accordo non si è concluso. Soltanto nel 2021, Andrea Orcel sale a bordo della nave Unicredit. Un anno dopo è diventato il responsabile delle operazioni in Italia e presidente della Fondazione UniCredit. 

Nel 2024 Andrea Orcel è stato nominato “Banchiere dell’Anno” agli Euromoney Awards 2024 per la sua leadership e il piano “UniCredit Unlocked”, e la banca di cui è alla guida ha ricevuto 18 premi in Europa. Fra gli altri, quello di migliore banca per le pmi in Europa occidentale.

I risultati della guida di Orcel sono sotto gli occhi di tutti. Nel secondo trimestre del 2024, UniCredit ha registrato un utile netto di 2,7 miliardi di euro, pari a un incremento del 16% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il banchiere ha sottolineato il ROTE al 20%, il miglioramento della generazione organica di capitale e sta lavorando in ottica futura, anche guardando a investimenti esteri. Con Alpha Bank, infatti, punta alla Grecia. Ma in ballo ci anche l’Ops Unicredit-Banco Bpm e un nuovo assetto di Generali.

I soprannomi di Andrea Orcel

É proprio nel passaggio da Merril Lynch a UBS che Andrea Orcel si è guadagnato sul campo il soprannome “l’ultimo dei mohicani”, il riferimento è ai livelli di retribuzione di bonus altissimi. E, a proposito di gol mandati a segno, è considerato anche il “CR7 dei banchieri”.

In Unicredit è sempre cresciuto e, l’anno scorso, è riuscito a guadagnare 13,2 milioni di euro, più 9,4 milioni di bonus. Per il 2025 è altamente probabile che possa superare i 16 milioni. Ma non è solo a sé che pensa. Agli azionisti ha promesso dividenti e utili più che sostanziosi.

L’interesse verso Commerzbank a Francoforte e Banco Bpm a Milano non è stato ben visto dai Governi di riferimento. Ed è per questo che è stato soprannominato “il banchiere che sfida i governi”. Tuttavia, forse l’appellativo che meglio descrive la personalità di Andrea Orcel è quello di “dealmaker”. Tradotto, vuol dire l’uomo che tesse le intese e si riferisce al suo bisogno incontrollato di creare colossi bancari.

Significativo è anche “Supersonic man”, un soprannome apparso in un report di Mediobanca. Il riferimento è al protagonista di una pellicola spagnola degli anni Settanta che racconta del supereroe mandato sulla Terra dagli extraterrestri per salvare l’umanità dalle follie dittatoriali del dottor Gulik. Non ci sono guerre da combattere per Andrea Orcel, ma solo fini da raggiungere per creare ricchezza nelle realtà dove opera. È un uomo che rischia, che si assume le proprie responsabilità e che, spesso e volentieri, c’entra l’obiettivo.

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