Nel 2025 il turismo, soprattutto quello nelle città di mare, è in crisi. Il nostro Paese, normalmente fra le mete più gettonate per gli stranieri (e non solo), non sta facendo i numeri a cui siamo abituati. Molte spiagge, in alta stagione, registrano una scarsa presenza di fruitori e, nella migliore delle ipotesi, comunque, non si sta registrando il solito pienone. Per quanto riguarda le vacanze estive, il 14 e il 15 agosto, clou dell’estate, non fanno eccezione: a segnalare quest’ultimo dato e Confcooperative, che trova la ragione nel carovita.
Ben 8,4 milioni di italiani per Ferragosto infatti pare restino a casa, uno su due lo fa per difficoltà economiche. Lo dicono i dati che attestano una divisione netta dello Stivale. Chi può permettersi le vacanze e chi deve restare a casa, perché non ha alternative.
Il carovita mette in ginocchio gli italiani che non partono
Sulle vacanze estive, Confcooperative parla chiaro: “Il turismo conferma la sua centralità nell’economia italiana, ma i dati ci restituiscono anche l’immagine di un Paese diviso – ha spiegato il presidente Maurizio Gardini – accanto a una parte di popolazione che mantiene capacità di spesa, emerge una fascia di italiani esclusi dalle vacanze”. Non a caso si sta registrando una scarsità di presenze in spiaggia.
Sarà di 17 miliardi di euro la spesa complessiva per le vacanze estive, pari a 16 milioni di cittadini che si spostano durante la settimana di Ferragosto. Per i settori della ristorazione e dei servizi ricettivi si traduce in circa 10 miliardi di euro di entrate, solo per quanto riguarda il periodo centrale del mese di agosto.
Il 60% degli italiani preferisce il mare, il 25% ha scelto la montagna e cerca così di mitigare gli effetti del caldo sempre più difficili da sostenere. La spesa media per famiglia si aggira attorno ai 1.950 euro, pari a un +16% rispetto all’anno precedente. Una famiglia di quattro persone al mare è previsto che spenderà in media 6.539 euro per una settimana. Si tratta di cifre troppo elevate per una fetta considerevole della popolazione, che si trova costretta a rimanere a casa e risparmiare. A incidere è anche l’aumento dei prezzi del carrello della spesa, segnalato dall’Istat.
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