Stretta dell’antitrust su Novamont ed Eni: multa da 32 milioni di euro

Sanzioni per abuso di posizione dominante nel mercato dei sacchetti compostabili: al centro del caso, secondo l'Agcm, un sistema di esclusività che avrebbe bloccato la concorrenza e frenato l’innovazione

Stretta dell'Antitrust su Novamont ed Eni: multa da 32 milioni di euro© 2025 - Novamont Spa

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) ha inflitto una sanzione complessiva superiore a 32 milioni di euro a Novamont e alla sua controllante Eni, per abuso di posizione dominante nel settore delle bioplastiche.

L’intervento dell’antitrust italiana fa luce su un sistema che, secondo l’accusa, avrebbe minato le regole del mercato per oltre cinque anni, alterando la concorrenza nella produzione di sacchetti compostabili per frutta e verdura.

Le pratiche contestate risalgono al periodo tra il 2018 e il 2023. In questi anni, Novamont – leader italiano nella produzione di bio-compound – ha consolidato una quota di mercato superiore al 50% nel settore delle classiche shopper e oltre il 70% nel segmento dei sacchetti ultraleggeri, grazie alla diffusione del suo prodotto di punta: il Mater-Bi. Secondo l’Agcm, l’azienda novarese avrebbe implementato una strategia escludente a doppio livello, coinvolgendo sia i trasformatori (cioè i produttori di sacchetti) sia la grande distribuzione organizzata (Gdo).

I primi, clienti diretti di Novamont, erano vincolati a utilizzare esclusivamente il Mater-Bi, impedendo di fatto ai concorrenti l’accesso al mercato. Parallelamente, anche le catene della Gdo sarebbero state contrattualizzate affinché acquistassero solo sacchetti realizzati con Mater-Bi dai partner della stessa Novamont. Un meccanismo che, sottolinea l’Agcm, avrebbe innescato un circolo vizioso: i trasformatori, per non perdere le commesse con la Gdo, accettavano le clausole di esclusività richieste da Novamont; le catene, a loro volta, trovavano più conveniente affidarsi ai produttori legati al bio-compound dell’azienda.

L’impatto economico e ambientale del comportamento illecito è stato al centro della decisione dell’Autorità. Oltre a ostacolare la concorrenza, infatti, il sistema avrebbe rallentato lo sviluppo di soluzioni alternative e più efficienti nel campo delle bioplastiche. Un danno non solo per i competitor estromessi, ma anche per gli obiettivi ambientali fissati dalle normative europee.

Nel dettaglio, la sanzione ammonta a 30,36 milioni di euro per Novamont e a 1,7 milioni per Eni, ritenuta solidalmente responsabile in qualità di controllante.

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