Peter Kern, il miliardario del tech che scommette su La Perla

© Bryan Steffy/Getty Images for Expedia Group)

Nel giugno 2025, La Perla, storico marchio bolognese di lingerie di lusso, ha trovato un inatteso salvatore: Peter Kern, imprenditore e miliardario americano, già Ceo del colosso Expedia Group. Con un investimento iniziale da 25 milioni di euro, attraverso la sua holding personale Luxury Holding LLC, Kern ha acquisito l’azienda posta in amministrazione straordinaria. La sua offerta, preferita a quelle di concorrenti come Lovable, Calzedonia e un fondo turco, ha convinto per la volontà di mantenere attivo il sito produttivo bolognese e restituire prospettiva e futuro a un marchio simbolo del made in Italy.

Il salvataggio ha comportato la riassunzione di 210 lavoratori e l’annuncio di 40 nuove assunzioni entro il primo anno. Una boccata d’ossigeno per un distretto in crisi, segnato dal fallimento della precedente proprietà britannica, che aveva trascinato la storica La Perla Manufacturing verso il collasso.

Da Expedia ai vigneti toscani: chi è Peter Kern

Dietro questa operazione c’è un interesse che non nasce dal nulla. Peter Kern vive in Italia insieme alla moglie Kirsten e ha sviluppato un forte legame con il patrimonio culturale e imprenditoriale del Paese. La decisione di rilevare La Perla è maturata anche in seguito alle sollecitazioni della stessa moglie, affascinata dalla raffinatezza del marchio.

Ma Kern non è un semplice appassionato del lusso italiano: è anche un investitore attento. Negli ultimi anni ha acquistato Il Palazzone, una cantina a Montalcino specializzata in Brunello di Montalcino, e la storica Villa Bibbiani in Toscana. Dopo una brillante carriera da vicepresidente e Ceo di Expedia tra il 2020 e il 2024, ha lasciato il settore tech per investire in realtà produttive di eccellenza.

Uscito da Expedia con un patrimonio stimato in oltre 800 milioni di dollari, ha scelto di concentrarsi su settori ad alto contenuto culturale, puntando su artigianalità, qualità e territorio.

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Il piano industriale: rebranding, boutique e digitale

L’acquisizione di La Perla non è stata solo un’operazione finanziaria: è un piano industriale dettagliato, con investimenti previsti per oltre 30 milioni di euro entro il 2027, come confermato dall’agenzia Reuters. Il primo passo è stato il ritorno alla guida di Paolo Vannucchi, già Ceo tra il 2017 e il 2019, per rilanciare il brand dopo anni di instabilità.

Il rilancio si baserà su una strategia che integra rebranding globale, riapertura delle boutique storiche – a partire da Parigi e Milano – e un nuovo focus sull’e-commerce, affidato a una piattaforma digitale sviluppata negli Stati Uniti. Kern ha definito La Perla «un pezzo della cultura europea da preservare e rilanciare».

L’intervento è stato accolto positivamente dalle istituzioni italiane. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha parlato di «una giornata straordinaria per il sistema moda italiano». Anche Confindustria Moda ha sottolineato l’importanza del salvataggio del sito bolognese per la tutela del saper fare artigiano.

Come evidenziato anche da Il Sole 24 Ore, il rilancio de La Perla segna un punto di svolta: un raro caso in cui il capitale internazionale si mette al servizio della manifattura italiana, preservandone l’identità anziché snaturarla.

Peter Kern, da mister Expedia a mister Brunello, ha scelto l’Italia non solo come residenza, ma come terreno fertile per costruire valore, dimostrando che il lusso è anche visione industriale, rispetto per la storia e investimento nel futuro.

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