Perché il matrimonio di Jeff Bezos fa infuriare Venezia

Le nozze del fondatore di Amazon nella Laguna generano tensioni: mentre la città ospita un evento da milioni di euro, crescono le critiche su turismo e uso degli spazi pubblici

Perché il matrimonio di Jeff Bezos fa infuriare VeneziaLauren Sanchez e Jeff Bezos. La coppia ha fissato il matrimonio a Venezia a fine giugno© Arnold Jerocki/FilmMagic

A Venezia non bastano yacht, celebrità e fuochi d’artificio per far passare sotto silenzio uno dei matrimoni più sfarzosi dell’anno. Jeff Bezos, secondo uomo più ricco al mondo, ha scelto la laguna per celebrare il matrimonio con Lauren Sanchez, ma la città si divide tra entusiasmo economico e dure proteste.

Negli ultimi giorni di giugno, la Serenissima sarà blindata: attese 250 personalità del jet set internazionale, decine di feste e un impatto economico milionario. Eppure, per molti veneziani, l’evento rappresenta l’ennesimo episodio di una privatizzazione strisciante dello spazio pubblico.

Il comitato “No Space for Bezos” guida la protesta

A guidare la mobilitazione è il comitato “No Space for Bezos”, che contesta non solo l’ostentazione dell’evento ma anche ciò che Bezos rappresenta: “Simbolo dello sfruttamento digitale e sponsor del nativismo trumpiano”, affermano gli attivisti. Tra le azioni annunciate: tuffi nei canali per ostacolare l’accesso alla Scuola Grande della Misericordia, dove si terrà il gran ballo, e presidi nei punti nevralgici della città. “Bezos cerca di comprarsi la luna e comincia affittando Venezia”, ha dichiarato l’attivista Tommaso Cacciari. Al momento, la questura non ha ricevuto notifiche ufficiali, ma resta in stato di allerta.

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Attivisti “No Space For Bezos” in Campo San Giacomo di Rialto organizzano la protesta contro il matrimonio in programma a Venezia a fine giugno 2025 (Photo by Stefano Mazzola/Getty Images)

Un evento da 15 milioni di euro che divide la città

Il matrimonio è stato organizzato con un budget stimato di oltre 15 milioni di euro e affidato alla società londinese Lanza e Baucina. Il programma copre cinque giorni, dal 25 al 29 giugno, con una sequenza di feste, cerimonie e cene esclusive che toccheranno luoghi simbolici della città.

Si parte con il ricevimento del 26 giugno al Lido, si prosegue con lo scambio delle fedi e i fuochi d’artificio il 27 alla Fondazione Cini sull’isola di San Giorgio, e si conclude il 28 con il gran ballo alla Scuola Grande della Misericordia. Gli ospiti, circa 250, saranno ospitati nei principali hotel di lusso veneziani, tra cui Danieli, Gritti, Aman, Cipriani, Marriott e St. Regis.

I trasporti saranno garantiti da una flotta di taxi marittimi, con rotte mantenute riservate fino all’ultimo minuto. Ogni invitato spenderà circa 15 mila euro nei cinque giorni dell’evento. Tra le barche presenti ci sarà anche la celebre goletta Koru, valutata oltre 500 milioni di dollari.

Ospiti tra star di Hollywood e vertici della tech economy

La lista degli invitati è un concentrato di potere globale. Tra i nomi confermati figurano George Clooney e Amal Alamuddin, Lady Gaga, Katy Perry e Orlando Bloom, Angelina Jolie, Kris Jenner, Oprah Winfrey e Leonardo DiCaprio.

Non mancano i grandi nomi della tecnologia e della finanza, come Elon Musk, Mark Zuckerberg, Bill Gates e Bernard Arnault, insieme a Ivanka Trump e Donald Trump Jr. Per Lauren Sanchez sono stati confezionati 27 abiti da sposa su misura, firmati dai più celebri stilisti internazionali, da Oscar de la Renta a Dolce&Gabbana.

Le reazioni dal mondo politico al matrimonio di Jeff Bezos a Venezia

Le reazioni del mondo politico non si sono fatte attendere. Il governatore del Veneto Luca Zaia, in un’intervista al Corriere della Sera, ha criticato le proteste definendole “il contrario della nostra storia”. Zaia ha sottolineato come Venezia abbia sempre accolto tutti, senza distinzioni, ribadendo che “il turismo è la più grande industria del Veneto”.

Una posizione condivisa anche dall’assessore al Turismo del Comune, Simone Venturini, secondo cui l’evento resta privato e non coinvolge direttamente l’amministrazione. “Può rappresentare un’opportunità”, ha affermato, “per attrarre nuovi mecenati disposti a investire nella salvaguardia della città”.

Per una parte della città, rappresentata da intellettuali come Gianfranco Bettin e attivisti come Luca Casarini, l’evento è l’ultimo sintomo di una crisi culturale e sociale. Venezia non è più una città vissuta, ma un palcoscenico dove si alternano magnati e turisti, mentre i residenti resistono ai margini.

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