Meta-Siae, l’Antitrust chiude il caso: accordo dopo due anni di contenzioso

Il procedimento si conclude senza accertare violazioni: accolti gli impegni del gruppo Usa per garantire l’equità nelle trattative

Meta-Siae, l’Antitrust chiude il caso: accordo dopo due anni di contenzioso© Shutterstock

Si chiude ufficialmente il caso MetaSiae. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) ha accolto gli impegni presentati dal gruppo guidato da Mark Zuckerberg, ponendo fine al procedimento avviato nell’aprile 2023 in seguito alla rottura delle negoziazioni per il rinnovo della licenza sull’uso delle opere musicali gestite dalla Siae sulle piattaforme Facebook e Instagram.

La vicenda aveva preso il via quando Meta, proprietaria anche di WhatsApp, decise di rimuovere i brani tutelati dalla Società italiana degli autori ed editori per l’assenza di un nuovo accordo sul diritto d’autore. Da quel momento era iniziato un confronto acceso, con ricorsi incrociati tra le parti fino al Tar e al Consiglio di Stato, che aveva riconosciuto la legittimità della posizione della big tech. Durante l’istruttoria, condotta anche attraverso un market test che ha coinvolto altri operatori del settore come l’Associazione fonografici italiani (Afi), Meta ha più volte aggiornato la propria proposta per rispondere alle osservazioni ricevute.

Il punto chiave dell’impegno presentato a gennaio riguarda l’avvio anticipato – con quattro mesi di anticipo – dei negoziati con i partner per il rinnovo degli accordi, accompagnato da una definizione chiara di tempi e modalità. Qualora le trattative non portassero a un’intesa definitiva, la società si è detta disponibile a firmare un accordo provvisorio che consenta comunque la permanenza della musica sulle proprie piattaforme. Pur respingendo le accuse di comportamento scorretto, Meta ha presentato rimedi che l’Autorità ha ritenuto “idonei a far venire meno i profili di criticità oggetto dell’istruttoria”. Con il provvedimento pubblicato nel Bollettino settimanale, l’Agcm ha chiuso il procedimento senza accertare violazioni e rendendo obbligatorie le modifiche proposte.

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