L’Inps ha dato il via al Portale Giovani, uno spazio dedicato alla fascia di utenti che va dai 16 ai 34 anni: gli under 35, in sostanza. Un’iniziativa che mira a mettere “i giovani al centro per la prima volta”, ha commentato il presidente dell’Istituto nazionale di previdenza sociale, Gabriele Fava, che ha aggiunto come il futuro dipenda da 11 milioni di italiani. È questo il numero di ragazzi che rientrano nel target di riferimento e che possono usufruire del servizio sia tramite pc che smartphone.
Il nuovo servizio è dedicato a studenti, lavoratori, disoccupati e neoimprenditori. Mette a disposizione più di 50 servizi che vanno dai bonus per le famiglie agli incentivi per l’imprenditoria giovanile, passando per il riscatto della laurea. Si tratta del primo punto di accesso unico in Italia ai servizi previdenziali per under 35. Per renderlo maggiormente accessibile sarà introdotto con un QR Code diffuso in tutte le campagne di comunicazione e stampato anche sul retro di oltre 4 milioni di comunicazioni cartacee inviate dall’Istituto.
Portale Giovani, perché nasce e quali sono gli obiettivi
“Chiediamo a genitori e nonni di aiutare i ragazzi ad avvicinarsi all’Inps”, ha spiegato Gabriele Fava. Perché “non è una campagna come le altre. È un nuovo modello di welfare generativo: ascolta i bisogni delle nuove generazioni e li accompagna, passo dopo passo, nel loro percorso di crescita, autonomia e lavoro. Per raggiungere i ragazzi abbiamo scelto i loro linguaggi e i loro spazi: i social network, i creator, i podcast”, ha aggiunto il presidente dell’Inps, che ha fatto sapere come, per ottobre, è previsto l’avvio di un programma nazionale di educazione previdenziale rivolto agli studenti di ogni ordine e grado.
“Questo approccio è fondamentale per evitare un atteggiamento paternalistico verso le nuove generazioni”, ha dichiarato il consigliere di amministrazione Inps Antonio Di Matteo. L’attenzione è anche alle nuove tecnologie, che non devono sostituire il lavoro umano ma migliorare e velocizzare la “qualità dei servizi”, ha specificato Gabriele Fava, ponendo l’attenzione sull’importanza di un approccio consapevole.
Un passo avanti nella digitalizzazione
Si tratta di un ulteriore passo avanti, dopo il lancio dell’app Inps Mobile che risale a dicembre scorso. Uno strumento che ha registrato 2,7 milioni di nuovi download, raggiungendo 6 milioni di utenti stabili e 40 milioni di accessi meno di un anno. “Entro l’anno aggiungeremo nuovi servizi per semplificare ulteriormente il rapporto dei cittadini con l’Istituto”, ha fatto sapere Fava.
È un momento storico florido, in cui è importante puntare in alto e non avere paura dei cambiamenti. Perché Inps è un “sistema è solido, che tiene. Nel 2024 abbiamo raggiunto 27 milioni di assicurati, dei quali 7 milioni sono under 35. Quindi il sistema tiene, è solido ma il futuro dipende dall’occupazione: più giovani, più donne e più senior. Solo in questa maniera terremo in piedi la previdenza in Italia”, ha concluso il presidente Fava.
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