Il blocco della circolazione per le auto diesel Euro 5 nelle regioni del Nord Italia è stato ufficialmente rinviato di un anno. L’entrata in vigore delle limitazioni, inizialmente prevista per il 1° ottobre 2025, è stata spostata a ottobre 2026, grazie a un emendamento al decreto Infrastrutture presentato dalla Lega e approvato dalle commissioni Ambiente e Trasporti della Camera.
Restrizioni più leggere e Comuni esclusi
Il nuovo provvedimento cambia anche il perimetro di applicazione del blocco: se prima i divieti riguardavano i Comuni sopra i 30.000 abitanti, ora le limitazioni saranno applicate solo ai centri urbani con più di 100.000 abitanti. Un cambiamento che esclude molte realtà industriali del Nord, come Varese, Lodi, Lecco o Alessandria, e coinvolge invece città come Milano, Torino, Bologna e Verona.
L’emendamento interessa circa 1,3 milioni di veicoli, tra automobili private e veicoli commerciali diesel di categoria N1, N2 e N3 immatricolati tra il 2009 e il 2015.
Maggiore autonomia per le Regioni
Il testo approvato offre anche maggiore flessibilità alle Regioni. Dopo la scadenza del 2026, potranno evitare il blocco strutturale se adotteranno misure alternative e compensative per ridurre le emissioni inquinanti, in linea con le richieste dell’Unione Europea. Inoltre, se lo riterranno opportuno, le amministrazioni regionali potranno anticipare il blocco, aggiornando i piani sulla qualità dell’aria.
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Un parco auto sempre più anziano
Il provvedimento arriva in risposta alle pressioni di amministratori locali, associazioni di categoria e consumatori, preoccupati per l’impatto economico del blocco. Secondo i dati della Codacons, la misura avrebbe costretto a fermarsi circa 1,3 milioni di auto nel Nord Italia, mettendo in crisi famiglie e attività commerciali non in grado di cambiare il proprio veicolo in tempi brevi.
Il tema si inserisce in un contesto più ampio: l’Italia ha il parco auto più vecchio d’Europa. Nel 2024, l’età media delle vetture era di 13 anni, con quasi una su quattro (24%) che supera i 19 anni di vita. Le auto in circolazione sono aumentate, arrivando a 41,3 milioni, mentre la popolazione continua a diminuire: il rapporto tra auto e cittadini è quindi in crescita.
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