Il silenzio surreale calato su piazza San Pietro al momento dell’annuncio – “Robert Francis Prevost, Papa Leone XIV” – ha detto tutto. In molti si aspettavano un italiano, forse Parolin o Aveline. Invece è stato scelto lui, l’americano “meno americano” della Curia romana. Prevost viene descritto come un uomo riservato, quasi timido, ma capace di decisioni ferme. Chi ha lavorato con lui ne sottolinea la competenza canonica e il tratto umano.
Un outsider per molti, eppure un nome forte – come evidenziato da alcuni quotidiani nella mattinata di giovedì 8 maggio – fin dalle prime votazioni del Conclave. Stimato da molti cardinali, soprattutto latinoamericani e statunitensi non allineati al fronte più conservatore, Prevost ha raccolto un consenso trasversale, che ha portato a un’elezione rapida, segno di una Chiesa tutt’altro che spaccata.
VIDEO: Le prime parole di Leone XIV
Chi è Papa Leone XIV, al secolo Robert Francis Prevost
Nato a Chicago, con origini francesi, spagnole e italiane, Robert Francis Prevost è entrato nell’Ordine di Sant’Agostino e ha vissuto una lunga esperienza missionaria in Perù. Un’esperienza che ha segnato profondamente la sua visione pastorale e lo ha reso un uomo del dialogo, vicino alle periferie e ai poveri. Lì ha diretto diocesi e seminari, diventando una figura centrale per la Chiesa locale. È stato anche vicepresidente della Conferenza episcopale peruviana e membro di importanti congregazioni romane.
Prevost è stato uno degli uomini di fiducia di Papa Francesco, che lo volle vescovo e poi prefetto del dicastero per i vescovi nel 2023, un ruolo chiave che gli ha permesso di conoscere da vicino i cardinali di tutto il mondo. Questo lo ha reso una figura familiare e affidabile agli occhi del collegio cardinalizio, soprattutto per chi guarda alla Chiesa come luogo di incontro e ascolto.
La sua attenzione ai temi sociali, come l’immigrazione, e la sua ferma adesione ad alcuni principi – tra cui il no al sacerdozio femminile – ne fanno un ponte tra tradizione e apertura.
Un pontificato nel segno dei poveri
Nel primo saluto da Pontefice, Leone XIV ha evocato il Perù e la sua esperienza tra i poveri. Ha citato l’insegnamento di Francesco:”Una Chiesa povera, che cammina con i poveri, che serve i poveri”. Questo sarà probabilmente il cuore del suo pontificato: un ritorno essenziale al Vangelo, guardato con gli occhi di chi non ha nulla e trova tutto in Cristo.
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