Tiepolo seduce Udine

Alla Galleria d’arte antica per la prima volta esposte le due tele che insieme costituiscono “Mosè salvato dalle acque”

Per la prima volta vengono esposte le due tele che insieme costituiscono Mosè salvato dalle acque, opera tagliata negli anni ‘20 dell’‘800 e mai ricomposta, di Giambattista Tiepolo, diventato punto di riferimento di nuovi linguaggi per la pittura europea del XVIII secolo. Sono così riaccostati il Mosè della Scottish National Gallery di Edimburgo con l’Alabardiere della collezione Agnelli di Torino, così come viene documentato da una copia coeva attribuita a Giandomenico Tiepolo (il figlio) della Staatsgalerie di Stoccarda. Le due parti del dipinto, che hanno avuto destini conservativi diversi, presentano colori leggermente diversi; un particolare sistema di illuminotecnica rende possibile vedere la tela sia come è realmente, che secondo una colorazione uniforme. In quest’ambito risulta dunque ideale l’accostamento al Mosè salvato dalle acque di Paolo Veronese, rilevando le assonanze, ma anche la personale rivisitazione adottata da Tiepolo che trova nell’artista cinquecentesco lo stimolo per il superamento della “maniera oscura”.

I colori della seduzione. Giambattista Tiepolo e Paolo VeroneseCastello – Galleria d’arte antica, UdineFino all’1 aprile 2013www.udinecultura.it

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