Prêt à partir

La stagione promette bene e i week end last minute ormai non si contano più: si buttano in un borsone quegli indumenti che sembrano non sgualcirsi e si parte per il viaggio… Ecco qualche dritta per non ritrovarsi a destinazione con tutti gli abiti stropicciati

Con le giornate che si allungano sempre di più, il numero di aperitivi che sovrasta di gran lunga quello delle sedute in palestra e le gite fuori porta che aumentano freneticamente come i giri del motore di una Ferrari in griglia di partenza, l’organizzazione della borsa da week end diventa quasi il primo degli impegni del nostro palmare. E l’amletico dilemma “cosa mi porto e cosa invece lascio appeso nell’armadio?” travolge le nostre giornate in cerca di una risposta che, il più delle volte, trova soluzione solamente a cose fatte. Ecco quindi qualche consiglio sui tessuti migliori, quelli che non si sgualciscono e mantengono la piega più a lungo, e su come posizionare o piegare i capi preferiti, in modo da non ritrovarsi a destinazione alla selvaggia ricerca di una stireria per evitare brutte figure con amici e conoscenti.

Istruzioni per il “non uso”I vestiti devono avere una collocazione appropriata all’interno della valigia così che appena tolti sembrino usciti da una lavanderia, ma per far sì che questo avvenga occorre prima conoscere meglio come posizionarli dentro la valigia stessa. Se per le camicie purtroppo non vi sono molte soluzioni – si devono semplicemente piegare come se dovessimo posizionarle nell’armadio, ma con l’accortezza di avvolgerle in un foglio di carta velina in quanto aiuta a mantenere le pieghe del ferro da stiro – per le giacche e i pantaloni qualche “dritta” in più esiste. Occorre inserire le prime in una struttura tubolare, ripiegando prima su se stesse le maniche e arrotolando poi l’intero indumento prima di infilarlo nella struttura; il pantalone (che solitamente nell’armadio va appeso in fondo, in vita o piegato a metà all’altezza del ginocchio) sarebbe meglio invece avvolgerlo con riguardo dal fondo verso la cintura per non sgualcirlo. E che dire del tanto amato cappello che da un paio di stagioni accompagna gli uomini più eleganti dalla colazione di lavoro all’happy hour nei più trendy hotel della città? Anche lui ama essere arrotolato su se stesso e introdotto, possibilmente, in una sacchetto di panno, salvo poi riprendere le sue sembianze non appena estratto.

Tessuti anti-stressEsistono tessuti più adatti di altri ad essere spiegazzati e “buttati” in valigia: solitamente le fibre artificiali sono le meno adeguate al trasporto perché più deformabili di altre, come ad esempio le sintetiche, soprattutto se mescolate a elementi naturali, che non si stropicciano e mantengono la pieghettatura da ferro. Tra i tessuti naturali come il cotone, la seta e il lino, proprio quest’ultimo è il più indicato per le nostre borse estive: non solo non provoca allergie, assorbe l’umidità e lascia traspirare la pelle, ma è anche molto resistente, soprattutto se bagnato, e può essere lavato moltissime volte senza alterarsi, anzi diventa col tempo più morbido; inoltre ha una bassissima elasticità, pertanto i tessuti in lino non si deformano e con un piccolo accorgimento – si possono appendere i capi estratti dalla valigia sopra la vasca da bagno così il vapore ammorbidisce le pieghe -tornano come nuovi . Oltre a quelle finora descritte, ritenute per lo più fibre “classiche”, sono molte le case di abbigliamento che, soprattutto negli ultimi anni, stanno studiando, attraverso percorsi tecnologici alternativi, eco-tessuti freschi, dinamici e leggeri che non si sgualciscono col tempo e con le condizioni più avverse. Un esempio? Le calze in fibra di latte o il filato di carta ad alta torsione ottenuto da carta riciclata unita a lino, cotone o mohair per dare una risposta al desiderio di “naturale” e di rispetto ecologico: in viaggio, per lavoro o in vacanza, ci si vuole in questo modo sentire confortevoli e impeccabili allo stesso tempo, e questi nuovi “tessuti da viaggio” sono studiati proprio per questo, perché realizzati con fili molto fini e ritorti (non si stropicciano e sono molto elastici). Insomma, si potrebbero definire anti-stress.

Macchie: pronto soccorso

E cosa fare in caso di macchie difficili e persistenti sui pantaloni che dobbiamo indossare in serata, o sulla camicia appena infilata, o sulla giacca costata una fortuna? Le macchie non sono tutte uguali e vanno trattate in modo differente prima di procedere con il lavaggio, a seconda che si tratti di caffé, vernice, erba o unto.

  • CHEWING GUM raschiare la gomma e poi passare una spugnetta imbevuta di solvente

  • CAFFÈ impregnare la macchia con acqua fredda e alcool e poi passare acqua tiepida e sapone

  • PENNA sfregare la macchia con un batuffolo di cotone imbevuto di alcool

  • VERNICE togliere la vernice con la trementina e poi passare acqua tiepida saponata

  • ERBA sfregare la macchia con una soluzione di ammoniaca (un cucchiaio), alcool (due cucchiai) e acqua (tre cucchiai)

  • UNTO sfregare la macchia con il sale fino

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