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Leggi, ragazzo, leggi

Anche se e-book e dispositivi elettronici stanno diventando ormai una realtà, il libro cartaceo mantiene inalterato tutto il suo fascino, soprattutto presso gli amanti della lettura, che per niente al mondo rinuncerebbero a sfogliarne le pagine e ad annusarne il profumo di stampa. I libri costituiscono un vero e proprio patrimonio e averne tanti in casa non serve soltanto a far scena in salotto: è un’esigenza di cultura e informazione che sopravvive anche alla moderna tecnologia. La libreria, che ha una storia millenaria, è stata negli anni plasmata a discrezione delle menti creative dei designer, i quali però non hanno rinunciato alla praticità intrinseca dell’oggetto in quanto tale. Si pensi che la libreria come oggetto da utilizzare in casa per le collezioni di libri privati, inizialmente era prerogativa esclusiva dei più ricchi, e per esempio durante l’Impero romano, esisteva solo nelle ville dei patrizi. Poi con il passare degli anni e dei secoli, quando anche le classi meno abbienti iniziarono a essere istruite e ad avere accesso ai libri, l’esigenza di riporli in casa diventò comune. La libreria è quindi un mobile che, oltre a esistere da millenni sotto forme diverse, intreccia la sua storia a quella delle parole, ha una valenza sociale ed è intrinsecamente legata all’istruzione. Oggi, oltre ai modelli tradizionali a scaffalatura, completamente cioè strutturate con moduli a giorno, sono proposte le cosiddette pareti attrezzate, che costituiscono un prezioso aiuto per riporre ordinatamente più cose. Composte da elementi modulari aperti, oppure chiuse da ante e vetrinette, qualificano esteticamente lo spazio domestico, grazie a materiali di alta qualità, a colori attuali, a contrasti giocati sui differenti spessori dei piani e sono progettate per assolvere principalmente a tre funzioni: contenere libri, ospitare servizi per la tavola e fornire un piano d’appoggio per Tv e impianti hi-fi, sostituire quindi contemporaneamente libreria, credenza e porta-Tv, lasciando libere le altre pareti. Inoltre il sistema modulare permette di sfruttare al massimo gli spazi secondo le proprie esigenze.

C’è tipo e tipo

Esistono due categorie principali di pareti attrezzate: a spalla portante e con moduli indipendenti. Le prime sono costituite da elementi a colonna con fianchi che poggiano a terra. I moduli sono suddivisi da ripiani e vani, a volte chiusi da ante con diversi sistemi di apertura. La scelta di elementi chiusi o aperti è stilistica e di gusto, ma non solo: la libreria chiusa è ovviamente più facile da tenere pulita e quella con vetrina permette di vedere i libri in ogni momento. Queste soluzioni hanno in genere profondità omogenee e rivestono la parete per l’intera altezza e larghezza della composizione. I programmi che prevedono elementi indipendenti, basi, pensili, panche e ripiani, offrono una grande flessibilità sia nella progettazione degli spazi sia nell’accostamento di materiali e finiture: la parete si può infatti comporre praticamente come un puzzle. Un optional molto particolare e originale sono i modelli dotati di sistema di illuminazione: alle lampade alogene o luci dicroiche, che sono a basso voltaggio e non si surriscaldano, si sono aggiunti sistemi più evoluti come le luci a led. Le tipologie sono diverse, da quelle che si accendono soltanto quando le ante si aprono, a quelle fisse da attaccare allo scaffale superiore e con i fili a scomparsa che si accendono semplicemente inserendo la spina, oppure ancora i faretti da appendere all’estremità superiore della libreria, che si possono regolare per quanto riguarda la posizione e che sono dotati ognuno di un interruttore a sé. La seconda categoria di pareti attrezzate è quella con struttura a moduli indipendenti con spalla autoportante e senza schienali, che consente di utilizzare la libreria anche come elemento interparete. I montanti in acciaio o alluminio si possono fissare a pavimento e a soffitto a seconda dell’altezza della stanza e vengono poi corredati di ripiani che hanno profondità di circa 30-35 cm. Ci sono programmi per le librerie, che consentono di avere ripiani fissi o quelli che permettono di regolarne l’altezza, ma in questo caso lo spostamento di una o più mensole, può cambiare completamente l’estetica della composizione. Infine meritano di essere menzionate le librerie di ultima generazione: oltre a essere realizzate nei materiali e nei colori più diversi, assumono forme stravaganti e spesso componibili. Ne esistono di assolutamente irregolari, curve, a spirale, a forma di scala, a cubi che si possono continuamente e agevolmente spostare.

Un angolo speciale

Cosa c’è di più bello di godersi un bel libro in una zona della casa appartata e silenziosa? L’angolo adibito a lettura deve però essere comodo e funzionale, e perché sia tale, gli ingredienti indispensabili sono una poltrona confortevole, magari provvista di poggiapiedi, un tavolino per appoggiare libri e riviste, bibite e spuntini e una lampada, meglio se da terra. Si può optare per una seduta regolabile a diverse altezze o in alternativa una chaise longue già posizionata all’altezza giusta per un relax ottimale. Se invece si preferisce stare seduti eretti, si deve scegliere una poltrona, imbottita al punto giusto, morbida e confortevole. La presenza del poggiapiedi è fondamentale per una maggiore comodità delle gambe. L’ideale sarebbe che la poltrona venisse collocata vicino a una finestra, per godere così, almeno durante il giorno, della luce naturale.Quanto alla luce artificiale, in generale è preferibile avere una luce diretta ma poco aggressiva (40 watt sono l’ideale) che non sia rivolta verso gli occhi. Si può quindi optare per una lampada da tavolo che illumini in modo diretto la superficie oppure una luce diretta del tipo da terra o da parete con braccio orientabile, in modo da poter gestire più facilmente l’angolazione della luce a seconda della posizione e delle esigenze di chi si siede.In cristallo, vetro, legno, materiale plastico: ecco invece come può essere il tavolino, il valente aiutante per appoggiare gli occhiali e tenere tutto ciò che serve a portata di mano. L’altezza del piano deve essere di circa 60 centimetri cioè come quella del bracciolo della poltrona. I criteri da valutare prima della scelta sono tanti: le dimensioni di cui si necessita, sia in funzione dello spazio a disposizione, sia in funzione della destinazione d’uso, la finitura e i colori, che possono seguire lo stile dell’ambiente in cui andrà inserito oppure essere in netto contrasto, l’eventuale trasformabilità del tavolino: alcuni modelli sono montati su ruote, altri hanno il piano estraibile che si può utilizzare anche come vassoio, altri ancora l’altezza regolabile.