Fallimento per Jeckerson: il denim made in Bologna

Non è riuscito il tentativo di ristrutturazione finanziaria e di rilancio per l'azienda fondata nel 1995. Ma la società licenziataria del marchio per l'Italia e l'Europa conferma la produzione*

.Il Tribunale di Bologna ha respinto la richiesta di concordato e dichiarato il fallimento per l’azienda bolognese del marchio di pantaloni Jeckerson. Il brand creato nel 1995 dai fratelli Chionna e dal 2008 nelle mani del fondo inglese Stirling Square Capital Partners arriva a fine corsa dopo anni di bilanci in perdita e un fatturato crollato di oltre il 20% nel giro di 12 mesi (da 26 a 20 milioni di euro).

Nonostante il tentativo di rilancio – che, come riportato da Il Sole 24 Ore, aveva riportato il marchio a Pitto Uomo e nuove partnership e investimenti in internazionalizzazione e rebranding – il peso dei debiti è stato fatale.

Nella giornata di domenica 7 dicembre, è arrivato un aggiornamento da parte di C&S, principale licenziataria del marchio per l’Italia e l’Europa. L’azienda, specializzata nella produzione e la commercializzazione di capi di abbigliamento per la moda, afferma che non ci sarà alcuna ripercussione sulla produzione e distribuzione dei capi “firmati” Jeckerson per questa e future stagioni.“Quella che ci lega a Jeckerson è una storia di eccellenza iniziata tanto tempo fa”, si afferma dal gruppo C&S. “Ci occupiamo delle loro collezioni da più di 15 anni, da ben prima di diventare licenziatari del marchio. Oggi come allora, il nostro impegno è volto alla valorizzazione di tutto il patrimonio di qualità e di stile che da sempre caratterizza il brand”.

*Articolo aggiornato il 10 dicembre 2020, alle ore 9.21

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