Southport, nella Mecca del golf

Dimenticate Londra, la Gran Bretagna ha in Southport la sua capitale per gli irriducibili di fairway e bunker. Pronti per un viaggio British a 18 buche?

Se Saint Andrews è unanimemente considerata la “Home of golf”, la patria del gioco dove tutto ebbe inizio, Southport è invece definita la capitale inglese di questo sport. Hai detto niente! La meta principale di un Paese dove è possibile imbattersi in oltre 2 mila campi. E così, se la Scozia non può mancare nel curriculum di ogni golfista che si rispetti (o almeno nei suoi sogni), un’altrettanto unica alternativa per tuffarsi al centro del mondo dei green è proprio Southport, cittadina di circa 100 mila abitanti (fondata nel 1792), sulla costa nord-occidentale dell’Inghilterra, affacciata sul Mare d’Irlanda, nel Lancashire, nelle vicinanze di Liverpool (indicativamente 25 km a nord) e non lontano da Manchester (a circa 70 km), nella zona detta del Merseyside.

Come arrivare

La 19esima buca

Da non perdere

Un ospite regale

Un piccolo centro che, oltre al golf, presenta ben più di un motivo per essere visitata: basti pensare che per gli Inglesi è luogo di turismo balneare di primo livello, grazie al suo clima favorevole e mite (da non confondere comunque mai con quello del nostro Belpaese) e per le molteplici opportunità di divertimento, sportivo e non solo. E, in effetti, sin dalle sue origini, Southport acquisì grande fama proprio per la crescente attitudine di molti visitatori di godere delle proprietà curative attribuite alle acque salate, favorendone lo sviluppo dalla fine del 18esimo secolo come località ambita e apprezzata per quello che, nei secoli successivi, ha acquisito la connotazione del fenomeno turistico. Per questo un ruolo decisivo lo ha svolto la bellezza della sua costa, più di 30 km capaci di accogliere numerose e belle spiagge, da cui si può assistere al fenomeno della bassa marea, particolarmente suggestivo, godibile nella passeggiata sul lungo pontile che parte praticamente dal centro della cittadina e si estende sul mare per oltre un chilometro.

LA ZONA VANTA

UN’ALTA CONCENTRAZIONE

DI PERCORSI

DA CHAMPIONSHIP

UNA COSTA DA SOGNO No, non ci siamo sbagliati. Non stiamo parlando della Costa del Sol, uno dei famosi paradisi golfistici spagnoli, ma proprio di Southport e di quella sua caratteristica – la maggiore concentrazione di campi di altissimo livello in tutto il Regno Unito – che ne fa a tutti gli effetti la capitale inglese del golf: un gruppo di percorsi da Championship che uniscono storia e tradizione alle caratteristiche e alle emozioni più tipiche dei links, incastonati su questo litorale sferzato anche da venti consistenti, ma comunque favorito da un clima che, per le abitudini anglosassoni, può essere definito mite (e meno piovoso di altre location). Se la perla, è il caso di dirlo, è il Royal Birkdale, a sud della città – sede per ben nove volte dell’Open Championship dal 1954 a oggi e pronto a ospitarlo nuovamente nel 2017 – gli altri club a disposizione non sono certamente da meno: spesso e volentieri sedi di Ryder Cup e di alcune delle più rinomate competizioni internazionali, hanno segnato la storia di questo sport, contribuendo a tratteggiarne l’epopea, dagli inizi dell’era moderna (nella seconda metà dell’800) fino ai giorni nostri. Stiamo parlando di Hesketh, Formby, Hillside, Southport and Ainsdale e West Lancashire che, con il Royal Birkdale, offrono un’esperienza golfistica indimenticabile, facendo calcare fairway e green che hanno conosciuto leggende quali Arnold Palmer, Tom Watson, Johnny Miller, Severiano Ballesteros, Lee Trevino, Tiger Woods. Il tutto a 15 minuti o poco più dal centro città. Andiamo a conoscere meglio i tre più interessanti.

Il titolo Royal gli fu concesso dal re nel ‘51. Si tratta di uno dei links più belli e la visuale dal tee di partenza è sempre molto buona

royalbirkdale.com

ROYAL BIRKDALE Oltre alla bellezza e al valore tecnico che esprime, il Royal Birkdale rappresenta probabilmente una delle migliori sintesi di ciò che la tradizione e l’attitudine alla ricerca del continuo miglioramento possono rappresentare. Basti pensare alla club house, costruita negli anni ‘30 (evocativa di una nave da crociera dell’epoca rivolta verso il percorso): il suo stile Art decò, mantenuto negli anni seppur sottoposto a qualche ritocco, è decisamente unico se confrontato a quello di altri club anglosassoni che tuttora scelgono un gusto più tipicamente old english. Oppure al costante lavoro di tutela e ammodernamento del campo, dai fairway ai green, per conservarli nelle migliori condizioni. Senza dimenticare la decisione, quantomeno all’avanguardia per l’epoca, che vide il club (anzi, meglio, i soci) decretare l’apertura alle signore giocatrici sin dall’inaugurazione nel 1889.

Stiamo parlando di uno dei links più belli (il titolo di Royal fu concesso dal re nel 1951), non solo in Uk, in cui ogni buca, tra le dune sabbiose di questa zona, rappresenta un’esperienza golfistica che difficilmente potrà essere dimenticata. Tra l’altro, a differenza di altri links, la visuale dal tee di partenza è sempre molto buona, consentendo di giocare il proprio golf con assoluta consapevolezza. Senza che però questo sia garanzia di risultato. Il vento, infatti, come il disegno stesso del percorso, i classici pot bunker (veri e propri buchi sapientemente disseminati per attirare i colpi degli ignari giocatori), la consistenza del fairway e dei green che favorisce rimbalzi cui ci si abitua con difficoltà, rendono ogni giro un’esperienza diversa e tecnicamente molto sfidante. Indimenticabili l’arrivo, con un par 5 che invita a giocare come poche altre buche e, immediatamente dietro al green della buca 18, la club house con le sue splendide vetrate panoramiche.

A 15 minuti dal centro, fa parte della top 100 di Gran bretagna e Irlanda. Tra le altre cose ha ospitato due Ryder Cup

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SOUTHPORT AND AINSDALE A 15 minuti dal centro, il Southport & Ainsdale Golf Club (familiarmente S&A, fondato nel 1906) costituisce un’eccellente alternativa per conoscere un vero links course (tra l’altro, a costi inferiori rispetto al Royal Birkdale). Stiamo parlando di un percorso che, classificato tra i top 100 di Gran Bretagna e Irlanda, ha ospitato due Ryder Cup (1933 e 1937), oltre un’ampia lista di eventi di livello internazionale tra British Amateur, British Ladies Open e qualifiche per l’Open Championship maschile.

Come al Royal Birkdale, la morfologia del territorio, caratterizzata dalle sabbiose dune di questa zona, ha rappresentato un elemento decisivo per chi lo ha disegnato. Il vento dal mare, qualche volta la pioggia, la sapiente collocazione dei bunker e le ondulazioni dei green completano un mix che mette a dura prova non solo le capacità tecniche dei giocatori ma, a volte soprattutto, la loro fantasia per individuare le migliori scelte di gioco. Tutto questo, con l’aggiunta di un’accogliente club house – anche per i modi molto “friendly” del personale, sia dell’area golfistica che di quella ricettiva – rende quindi Southport & Ainsdale una meta di notevole qualità e soddisfazione.

Nei suoi 180 anni di vita ha saputo abbinare ai tratti distintivi degli esordi quanto richiesto oggi da un percorso sfidante

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WEST LANCASHIRE Il West Lancashire Golf Club non può mancare nella raccolta di chi cerchi la tradizione golfistica con la T maiuscola. Questo circolo, infatti, tra i dieci più storici in Inghilterra, nasce nel 1873 e nei suoi oltre 140 anni di vita ha saputo mantenere i tratti distintivi dei suoi inizi abbinandoli a ciò che la pratica moderna richiede a un percorso affinché diverta e si riveli sfidante per chi decida di affrontarlo (è tra i top 100 in Uk). Per raggiungerlo, da Southport, bisogna mettere in conto qualche minuto in più rispetto ai due campi precedenti, diciamo una comoda mezz’ora. Questa collocazione aggiunge qualcosa al classico panorama da links, grazie alla vicinanza dell’estuario del Mersey, il fiume che dà il nome alla contea del Merseyside e, all’orizzonte, delle montagne gallesi.

Come per il S&A, anche il West Lancashire, benché non sia sede dell’Open maschile, ne è comunque protagonista, visto che rappresenta lo scenario all’interno del quale si svolgono le fasi finali di qualifica allorché la ruota dell’Open porta il Championship tra Royal Liverpool, Royal Birkdale e Royal Litham & St. Annes. Per gli italiani, poi, rappresenta uno dei luoghi in cui ha conquistato la scena uno dei beniamini, ovvero Matteo Manassero, quando nel 2009 si aggiudicò il British Amateur, con annesso record amateur, grazie a un notevole 65. Tecnicamente molto divertente, rappresenta un’altra scelta vincente per scoprire il vero significato di links o per approfondirne la conoscenza!

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