Il Golf? Un’evoluzione continua

Come sta cambiando questo sport secondo Roberto Tavecchio, presidente del Golf Club La Pinetina, nel comasco

Quali sono gli elementi che più caratterizzano il suo club? Tra i motivi per una visita alla Pinetina l’ambiente sicuramente è uno dei primi: il parco pineta in cui siamo immersi è un contesto naturale fantastico che, con la vicinanza del Lago di Como, favorisce un clima molto gradevole; certamente, poi, la capacità ricettiva e di accoglienza, dalla segreteria alle varie strutture: un aspetto molto importante non solo per i giocatori, ma anche per gli sponsor che ottengono supporto e assistenza in occasione degli eventi, da noi curati nei dettagli per il miglior ritorno di attenzione e qualità; ultimo, ma non meno importante, il campo, divertente e impegnativo e che soddisfa il gusto dei giocatori più esigenti, anche per il livello della manutenzione.

Siete un club molto “eco”…Per noi è un aspetto fondamentale e per questo siamo molto orgogliosi di essere il primo circolo italiano certificato (e primo a essere stato riconfermato) Geo.

Come sta andando il 2015?L’anno è migliore dei due precedenti, ma presenta ancora con qualche difficoltà. Sono presidente dal 2000, e guardando alla situazione del golf in Italia, si nota come il numero dei tesserati sia intorno alla stessa cifra da anni, senza la vera capacità di superare i 100 mila. La Federazione ha sviluppato una buona leva di giocatori e alcuni campioni ,ma la base resta quella. Uno dei limiti per lo sviluppo del golf, a mio parere, è il tempo da dedicare di cui non tutti dispongono. A questo si può aggiungere la scarsa tradizione e il preconcetto sul golf “elitario” che ne limita da sempre la crescita in Italia a fronte della preponderanza di altri sport.

Cosa si può fare?Una certa evoluzione è in corso. I circoli esclusivi sono sempre di meno e i modi per accedere e praticare il golf sono ora diversi e con costi di molto ridotti. Noi abbiamo allevato alcuni ragazzi della zona aiutandoli nell’avvicinamento al golf e nella possibilità di praticarlo. Uno è diventato un pro, un altro ha avviato la carriera all’interno della struttura del circolo. Una strada potrebbe essere quella di coordinamento e collaborazione tra Federazione e Comuni per creare condizioni di sviluppo di idee e iniziative per favorire, per esempio, l’apertura di campi pratica e l’aumento dei giocatori. Da un altro punto di vista, la tassazione (in particolare gli importi molto elevati dell’Imu) certamente non aiuta i club.

Il turismo può essere una chiave?In generale, noi siamo meno impostati sul turismo rispetto ad altre realtà. Fino a qualche tempo fa, infatti, l’obiettivo era l’attenzione per i tanti soci e i servizi a loro rivolti, con poco spazio per accogliere gli esterni. Oggi la situazione è cambiata, con qualche socio in meno e l’attitudine di molti, non solo dall’estero, a muoversi per conoscere nuovi campi. Dobbiamo quindi conciliare questa novità con le esigenze dei soci che rimangono, in ogni caso, al centro della nostra azione. Con cinque club vicini abbiamo costituito il Golf Lake Como, un esperimento che sta dando buoni risultati, aumentando offerta e capacità di attrazione anche nei confronti dell’estero. Se la vicinanza genera competizione, in termini di golf destination è imprescindibile per costituire una meta di vacanza. In questo un asset importante è la foresteria con il suo interessante indotto e le sue 11 camere che consentono un soggiorno piacevole e utile per chi intenda, da qui, conoscere la zona del Lago di Como e gli altri campi.

Qualche numero del vostro club?In generale, abbiamo impostato la gestione con un approccio oculato e attento. Abbiamo circa 450 soci (ogni anno 30-40 nuovi), un fatturato sugli 1,5 milioni di euro, il 65% frutto di quote e il 35% di green fee, gare e introiti commerciali vari, con quest’ultima voce in crescita. Le gare sono un’entrata fondamentale con circa 120-150 partecipanti a evento.

Progetti e iniziative?Ogni anno cerchiamo di proporre qualche novità, ma senza promozioni in cui non crediamo. Abbiamo visto tanti circoli rincorrere i soci altrui, con il risultato di pochi spostamenti temporanei ma nessuna fidelizzazione, e la reazione negativa di chi è rimasto. Noi agiamo con i servizi, la qualità del campo, l’attenzione verso i soci. Fondamentale per il buon funzionamento è una struttura efficiente e accogliente, e la nostra ha ricevuto riconoscimenti in questo senso. Offriamo poi un buon campo pratica (comprese importanti aree di putting e approcci), il percorso Pitch & Putt come ulteriore area di pratica e divertimento, la piscina per favorire il soggiorno al circolo nei momenti caldi dell’anno, la qualità di bar e ristorante.

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