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La fiducia innanzitutto

architecture-alternativo Credits: © iStock

Che ormai da tempo abbia preso il via una grande trasformazione anche nel settore industriale degli elettrodomestici è un dato di fatto. Per decenni l’Occidente l’ha fatta da padrone costruendo attraverso vicinanza all’utilizzatore, competenza e capacità di intervento nella filiera distributiva, un patrimonio unico che pareva difficile intaccare. La storia, però, ci ha insegnato che nulla è per sempre. In qualsiasi attività chi parte con ritardo per svariati motivi, ma presenta grande capacità in termini di determinazione, lettura dei contesti e volontà, va attentamente studiato. Perché questa grande “crescita asiatica” a cui stiamo assistendo nel settore in questione parte da lontano, e non è un caso che ci si ritrovi proprio oggi a prenderne atto. La trasformazione digitale ha contribuito in modo unico alla promozione di nuovi prodotti e marchi, ma questo poco sarebbe contato se gli stessi non avessero garantito continuità ed efficienza. Va anche detto che i rumor sempre più insistenti su Electrolux e Midea fanno ulteriormente riflettere. Dopo il gruppo Candy, storica e affermata realtà ceduta alcuni anni fa a Haier, importante company cinese, ci sarà un nuovo epocale cambiamento? Avremo nel prossimo futuro tutte le risposte necessarie a chiarire quanto venutosi a creare. Certo è che la capacità tecnologica proposta da alcuni gruppi industriali nell’ultimo decennio, grazie a investimenti importanti e lungimiranti, ha messo nell’angolo molti. C’è altro però.

Il percorso di crescita aziendale dovrebbe essere garantito e supportato sempre da ogni a di business ed è un po’ troppo semplicistico incolpare unicamente lo sviluppo prodotto, se le cose non sono andate come previsto. Consideriamo poi un altro fattore. Nel comparto dell’elettronica, dei televisori in particolare, l’arrivo dei pannelli al plasma, di quelli lcd o a led, tutti costruiti in Oriente, decretò la fine di un’epoca e di una certa industria. Negli elettrodomestici, al contrario, non abbiamo assistito a nessun cambiamento epocale. Costanti miglioramenti in ogni prodotto, ma nessuna rivoluzione.

Cosa è successo? Che ci si sia, forse, troppo seduti onorando ruoli e disegni organizzativi è un dato di fatto. Così come in molti casi non si è più dato il giusto credito, investendo su altre e diverse attività di relazione, a un sistema distributivo italiano che aveva da sempre aiutato marchi e prodotti, accompagnandone gli sviluppi. Oggi i dati di mercato, supportati dalle riflessioni di diversi dealer, lasciano intendere che nonostante il contesto sia oltremodo instabile e competitivo, molto stia cambiando, ma c’è chi ha imboccato la strada giusta. Concentriamoci poi sui nuovi manager, su chi guida le organizzazioni in mercati sempre più “aperti” e veloci; sono e saranno loro a tracciare la strada. Dovranno essere in grado di instaurare un rapporto unico all’interno delle loro strutture, garantendo costantemente fiducia attraverso esempi concreti e strategici. Una fiducia percepita dai più e non raccontata o promossa come attività di marketing. Esempi che aiutino ad avanzare con sicurezza e corretta visione. Nulla di nuovo…… e vale per tutti!