Chi non vorrebbe trascorrere una pensione serena, magari in un luogo baciato dal sole o con un costo della vita più sostenibile? I pensionati italiani vogliono, eccome, ed è per tale ragione che in numero sempre crescente decidono di fare le valigie e trasferirsi all’estero. A essere interessate in particolar modo sono le regioni del Nord Italia – Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige, Liguria, Lombardia – e tra le mete preferite spiccano Spagna e Portogallo.
A evidenziarlo è un’analisi condotta dal Sole 24 Ore, basandosi sull’ultimo Rapporto annuale dell’Inps: ogni 100.000 titolari di pensione, sono 33 quelli che emigrano all’estero. Un dato significativo, se si pensa che nel 2010 questa incidenza era di appena 10 su 100mila.
Soltanto nel 2024 sono stati 37.825 i pensionati che hanno deciso di lasciare l’Italia, spinti principalmente da condizioni fiscali più vantaggiose, oltre che da un clima migliore e, più in generale, da una qualità della vita più elevata. Il monitoraggio dei dati mostra come questo flusso non accenna a diminuire e sembri destinato, anzi, ad aumentare, con picchi registrati nel 2020 e nel 2023. Poco da dire, invece, sui rientri in Italia, che restano un fenomeno limitato.
I dati dell’Inps
L’Inps rileva che sono state liquidate complessivamente 889.642 pensioni nel 2024 e 397.691 pensioni nel primo semestre 2025. Tra queste si distinguono le pensioni di vecchiaia liquidate (271.527 nel 2024 e 117.901 nel primo semestre 2025) e le pensioni liquidate con Opzione donna – servizio che consente di richiedere la pensione anticipata per lavoratrici dipendenti o autonome -, che nel primo semestre 2025 sono state 1.134.
La distribuzione geografica dei pagamenti offre una panoramica delle destinazioni predilette dagli italiani che si trasferiscono all’estero. L’Europa ne conta il 60%, seguita da America settentrionale (21%) e Oceania (10,1%).
Le mete preferite dai pensionati italiani
Va da sé che i pensionati italiani tendano a restare in gran parte nel territorio europeo, spinti da fattori come regimi fiscali più favorevoli, costo della vita più basso ma anche impatto degli importi pensionistici medi in Italia. Con un assegno medio mensile di 1.136 euro per le pensioni di vecchiaia (2.076 euro se di parla di pensioni anticipate), trasferirsi all’estero si traduce in una massimizzazione del proprio potere d’acquisto, godendo così di maggiore tranquillità economica.
Ma dove vanno? Tra le mete preferite spicca la Spagna, favorita da un clima mite oltre che da una vicinanza culturale che rende più semplice integrarsi (la presenza di comunità italiane è ormai ben consolidata). Seguono il Portogallo, che ha attirato molti grazie alle politiche fiscali vantaggiose adottate fino al 2024, e la Svizzera, da sempre in cima alla lista.
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Destinazioni come Francia e Germania continuano a essere scelte da molti pensionati italiani, anche in questo caso per via della presenza ormai ben radicata di comunità italiane, ma anche per il ricongiungimento familiare.
Tutte mete consolidate, tra le quali si stanno facendo via via sempre più spazio nuove destinazioni come la Tunisia, Paese strategico per pensionati autosufficienti e autonomi, in cui vigono condizioni fiscali particolarmente vantaggiose e il costo della vita è bassissimo. Anche l’Albania convince sempre più, sia per fattori puramente economici che per la vicinanza geografica al nostro Paese.
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