Ogni grande azienda nasce dalle persone giuste. Ma spesso, proprio nel momento cruciale della selezione del personale, entrano in gioco pregiudizi inconsci che rischiano di allontanare talenti preziosi. È qui che interviene la tecnologia sviluppata da nCore Hr, tech company fondata da Enrico Ariotti e Aldo Toja, che propone soluzioni all’avanguardia per rendere il recruiting davvero equo, inclusivo e meritocratico.
Il cuore del sistema è l’AI Ranking, una tecnologia che consente una selezione blind: i curriculum vengono anonimizzati, privati di tutte le informazioni sensibili — genere, età, etnia, disabilità, neurodiversità — per focalizzare la valutazione su ciò che conta davvero: competenze, esperienze e formazione. In questo modo si azzerano le distorsioni involontarie, permettendo di riconoscere il potenziale senza lasciarsi influenzare da stereotipi. Ma nCore HR non si limita a filtrare le informazioni. Il suo motore di intelligenza artificiale va oltre i classici sistemi di keyword matching, analizzando la coerenza del profilo rispetto al ruolo cercato, valutando fattori come anni di esperienza, settore di provenienza, strumenti utilizzati. Inoltre, individua profili già presenti nei database aziendali che potrebbero essere adatti ad altre posizioni aperte, aumentando l’efficienza della selezione.
Una delle innovazioni più rilevanti riguarda la scrittura degli annunci di lavoro. Un linguaggio inappropriato può scoraggiare intere categorie di candidat: gli uomini tendono a candidarsi anche se soddisfano solo il 60% dei requisiti, mentre le donne lo fanno solo se li coprono al 100%. Per rispondere a questa dinamica, nCore Hr ha introdotto una funzione che ottimizza automaticamente il linguaggio degli annunci, suggerendo alternative più inclusive. Alcuni esempi? “Giovane e dinamico” diventa “energetico e propositivo”, “il candidato” si trasforma in “la persona ideale”, mentre “madrelingua inglese” viene sostituito con “eccellente padronanza dell’inglese”.

Il team di nCore Hr con, al centro, i fondatori Enrico Ariotti e Aldo Toja
A breve, inoltre, sarà disponibile la nuova funzione AI Soft Skills Fit, pensata per analizzare in modo personalizzato le competenze trasversali di ciascun candidato. Grazie a un rapido test psicometrico, l’intelligenza artificiale elabora domande mirate e restituisce un’analisi dettagliata delle soft skill, come assertività, curiosità, orientamento al risultato o altruismo. Un confronto diretto con i requisiti della job description consente ai recruiter di prendere decisioni più informate, guardando non solo al passato professionale, ma anche al potenziale per il ruolo.
A 8 anni dal lancio di questa nuova avventura imprenditoriale, i numeri raccontano il successo del progetto: più di 500 mila posizioni gestite (150 mila solo nell’ultimo anno), 25 milioni di curriculum ricevuti, uno ogni cinque secondi. Il sistema, attivo in 60 Paesi e in 12 lingue, processa oltre 25 mila Cv al giorno. E il feedback dei candidati parla chiaro: il punteggio medio di soddisfazione è di 4,8 su 5. Fra i punti di forza più apprezzati, la semplicità del processo: pochi dati, nessuna trafila burocratica. La piattaforma di nCore Hr ha già conquistato aziende di primo piano come Lamborghini, Bmw, Adecco, Champion, Douglas, Webuild, Zambon e Maccaferri. Per Ariotti, l’obiettivo resta chiaro: «Una tecnologia che non sostituisce l’essere umano, ma lo aiuta a scegliere meglio, più rapidamente e senza distorsioni. Perché ogni grande azienda comincia dalle persone giuste. Anche nCore non fa eccezione a questa regola».
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