Moda: nelle pmi artigiane 3 Ceo su 4 sono donne

PwC Italia: Donne e Moda nel 2025, il report© Shutterstock

Il connubio donna e moda funziona bene nell’artigianato. Su 195 pmi associate a CNA Federmoda, il 91% dichiara di avere una percentuale di lavoratrici pari o superiore al 50% del totale dell’organico nel 2025. Quasi la metà del campione, il 49%, ha un board a netta prevalenza femminile, con oltre il 60% dei membri donne. Nelle imprese artigiane della moda, quasi tre Ceo su quattro sono donne, precisamente il 74%. Tuttavia, nel 64% dei casi, le lavoratrici ricoprono più di un incarico amministrativo, riflettendo modelli imprenditoriali prevalentemente familiari tipici delle piccole e medie imprese.

Donne nei Cda quasi al 26%, in aumento rispetto al 2023

La 5°edizione del report “Donne e Moda: il Barometro 2025”, a cura di PwC Italia, mostra la presenza del femminile nel settore. Nel 2024 le donne nei Consigli di amministrazione hanno raggiunto quota 25,8%, registrando un calo dell’1,2% rispetto all’anno precedente, e il 27,4% all’interno dei collegi sindacali, con un +2,3%. Rappresentano il 35,6% dei Procuratori, percentuale scesa di un punto percentuale rispetto al 2023. L’età media delle donne ai vertici è pari a 52 anni, più bassa di oltre tre anni rispetto agli uomini che svolgono le stesse mansioni.

“A cinque anni dalla prima edizione dell’Osservatorio Donne e Moda, la presenza femminile negli organi societari delle imprese del settore è aumentata di 2,4 punti percentuali. Restringendo il campo ai soli Cda, l’incremento della partecipazione femminile è stato di 4,5 punti percentuali sul 2020 – ha spiegato Erika Andreetta, Partner PwC Italia EMEA Luxury Community Leader – Questi segnali incoraggianti confermano una crescente sensibilità da parte delle aziende, ma la strada per la parità di genere nella moda italiana è ancora lunga”. 

Secondo gli esperti, è importante muoversi velocemente con misure concrete e incentivi a tutela del capitale umano, così da “mettere il lavoro femminile al centro dell’agenda politica ed economica del Paese, generando un effetto domino positivo: preservazione delle filiere, risorse per welfare e formazione, occupazione qualificata e valorizzazione delle competenze femminili, anche in ambito tecnico e STEM”, ha aggiunto Andreetta.

Le donne nel settore Tessile e Abbigliamento

Su un campione di 68.135 imprese della filiera, nel 2023 l’occupazione femminile è stata pari al 48,7% nell’industria Tessile e al 66,1% nell’Abbigliamento. Nel complesso ha raggiunto il 59,3%, un dato superiore di oltre 30 punti percentuali rispetto alla media dell’occupazione femminile nell’industria manifatturiera, pari al 28,9%.

Le donne sono principalmente impiegate. Nel Tessile rappresentano il 59,1% del totale, nel comparto Abbigliamento il 73,8%. Le operaie sono il 45,7% del totale nel Tessile e il 64,3% nell’Abbigliamento.

Le percentuali delle donne ai vertici diminuiscono: nel Tessile sono soltanto il 27,5% delle posizioni quadro, contro il 72,5% delle posizioni ricoperte dagli uomini, e il 17,8% delle posizioni dirigenziali (mentre gli uomini sono a quota 82,2%. Nell’Abbigliamento la percentuale sale al 45,4% del totale (54,6% di uomini) e al 31,6% fra le dirigenti (68,4% di uomini).

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