P.A., senza articolo 18 risparmi per 1 miliardo di euro

Se, come nel privato, si potessero applicare i licenziamenti per giusta causa anche nel pubblico, il risparmio per lo Stato sarebbe non indifferente. I conti della Fondazione studi consulenti del lavoro

Senza le tutele dell’articolo 18, calcolando i soli licenziamenti per giusta causa, la Pubblica amministrazione potrebbe risparmiare ben 1 miliardo di euro. È il risultato dell’analisi condotta dalla Fondazione studi consulenti del lavoro che ha analizzato i dati del 2014 in base alle comunicazioni obbligatorie diffuse dal ministero del Lavoro sulla base dei dati trasmessi dai datori di lavoro. Ebbene nel settore privato sono stati interrotti 10 milioni e 139 mila rapporti di lavoro subordinati, la maggior parte contratti a tempo determinato non rinnovati. Il dato più interessante, come riportato dal Corriere della Sera, è quello che riguarda i licenziamenti: 828 mila casi di licenziamento economico e 89 mila casi di licenziamento per giusta causa o per giustificato motivo soggettivo. I licenziamenti per motivi disciplinari rappresenterebbero quindi l’8% del totale e lo 0,67% degli oltre 13 milioni di rapporti di lavoro nel privato.

IPOTESI: PUBBLICO COME PRIVATO. “Sulla carta”, se si applicassero le stesse regole ai 3 milioni e 233 mila rapporti di lavoro del pubblico impiego, i lavoratori licenziabili per motivi economici sarebbero ogni anno circa 21 mila. A fronte di un costo medio del lavoratore del pubblico impiego che è pari a 48.936 euro, si riporta sul quotidiano, il valore complessivo del “taglio” delle persone potenzialmente destinatarie di un provvedimento disciplinare sarebbe pari a poco più di un miliardo di euro.

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