Manager della sostenibilità, la professione del futuro

Aumenta la richiesta delle figure professionali in grado di coordinare e gestire le politiche ambientali e sociali di un’organizzazione. Ecco l’identikit di questa nuova figura professionale

Autorevoli, ben pagati, poliedrici: sono queste le caratteristiche principali dei manager della sostenibilità, già presenti nel 40% delle aziende quotate e sempre più richiesti. Pur trattandosi ancora di piccoli numeri, in poco più di cinque anni il loro numero è infatti più che quadruplicato, passando da 90 a 373 addetti a tempo pieno (solo considerando le società quotate), ed è destinato ad aumentare grazie a un crescente interesse nei loro confronti da parte degli head hunter.È quanto emerge dal primo censimento nazionale strutturato dei manager della sostenibilità realizzato dal Csr Manager Network che ha coinvolto tutte le società quotate italiane e che, grazie ai numerosi dati rilevati, ha anche tratteggiato l’identikit di questa nuova figura professionale in grado di coordinare e gestire le politiche ambientali e sociali di un’organizzazione.In prevalenza si tratta di donne con un curriculum studi elevato, nel 50% dei casi con laurea in economia e nel 30% circa con un master, sono figure che riportano direttamente al presidente o al ceo, hanno in media di tre-quattro collaboratori e si occupano prevalentemente di rendicontazione agli investitori e agli altri interlocutori chiave, rapporti con gli stakeholder e gestione responsabile dei fornitori.Ma ciò che più conta e colpisce nell’attuale scenario lavorativo sono lo stipendio e gli sbocchi professionali previsti: il 45% dei manager della sostenibilità è infatti inquadrato a livelli dirigenziali, con punte di stipendio annuo di 120 mila euro (quasi 1 su 4) e una media di circa 80 mila euro. La professione, inoltre, crescerà rapidamente nel futuro, con evidenti prospettive di tipo occupazionale che la renderanno una delle più sognate tra i giovani.

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