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Lavoro

L’interinale alla prova

Riscritte le regole per il lavoro a somministrazione con il nuovo contratto nazionale

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Lavoro a somministrazione. O peg­gio, lavoro interinale. Suonava quasi come un anatema fino a poco tempo fa, nell’Italia dei primi anni ’90 che si risvegliava dal sogno euforico del posto a tempo indeterminato per tutti e subito. Oggi inve­ce il lavoro interinale è una realtà affermata, e con sempre maggior frequenza costituisce la più agevole via d’accesso per intraprendere un percorso professionale. Soprattutto per i giovani, che il sistema universitario italiano non sem­bra in grado di valorizzare con una formazione tutta incen­trata sulla teoria e niente pratica. Ma anche i numeri confermano la fase di maturità di una trasformazione che non è più soltanto culturale. Nel 2007 il mercato delle società che forniscono servizi per il reclu­tamento di risorse con contratti a termine hanno genera­to un giro d’affari da 6,2 miliardi di euro con 600 mila per­sone impiegate attraverso i 2.500 sportelli disseminati lun­go la Penisola. L’humus in cui è cresciuto il comparto tri­colore è talmente fertile da essere diventato un ecceziona­le trampolino di lancio per iniziative di internazionalizza­zione. I mercati più appetibili? Oltre ad alcune delle piaz­ze del Vecchio continente come Germania, Francia e Spa­gna, ci sono Cina e Brasile, con i loro sconfinati bacini di manodopera che il recente sviluppo economico ha reso preziosissimi. Prima agenzia per il lavoro italiana a li­vello nazionale e tra le prime 25 nel pa­norama internazionale, gi group è in questi giorni proprio alle prese con il posizionamento di alcune basi strate­giche all’estero. Ma le cose da fare non mancano nemmeno sul fronte domestico, visto che è stato da pochi mesi varato il nuovo contratto nazionale delle agenzie per il lavoro, firmato a luglio da Assolavoro, Alia-Cisl, Nidl-Cgil e Uil Cpo.Il nuovo contratto rappresenta un passo in avanti sotto molteplici aspetti: tutela della sicurezza sul lavoro, discipli­na relativa alla maternità, accesso al credito, previdenza in­tegrativa, assistenza sanitaria, formazione. Ne è convinto Stefano Colli-Lanzi, amministratore delegato di Gi group, che ha analizzato le caratteristiche dello strumento recen­temente introdotto in occasione del convegno “Il nuovo Ccnl delle agenzie per il lavoro. Sfide ed opportunità per il lavoro che cambia”, organizzato da Gi group a Milano. «Il nuovo Ccnl offre l’opportunità di creare percorsi di sta­bilizzazione per i dipendenti somministrati», ha detto Col­li-Lanzi. «Le agenzie per il lavoro non saranno più meri punti di incontro tra domanda e offerta di lavoro, ma pro­tagonisti attivi in grado di offrire garanzie sociali ai propri lavoratori». Colli-Lanzi prevede inoltre un ispessimento delle competenze sia dei lavoratori sia delle agenzie: queste ultime, infatti, potranno creare maggiore valore aggiunto garantendo una migliore qualità del servizio offerto.

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Nato nel 1964 a Milano, Stefano Colli-Lanzi, sposato con tre figli, è a.d. di Gi group, che ha fondato nel 1998, dopo aver maturato diverse esperienze manageriali nel campo delle risorse umane