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Lavoro

Lavoro, attesa per maggio la svolta sui contratti tra privati

Allo studio un decreto per la produttività e la competitività che prevede anche la possibilità di spostare i negoziati dal livello centralizzato a quello delle singole aziende

La svolta è attesa per maggio, ma si parla di una rivoluzione che sarà graduale e bisognerà valutare come la riforma uscirà da Camera e Senato. Di cosa si sta parlando? Della riforma sui contratti dei dipendenti privati su cui il governo, su invito di Bruxelles, sta lavorando. In un articolo di Federico Fubini, pubblicato sul Corriere della Sera, si parla di un decreto in tre parti per la produttività e la competitività che prevede incentivi agli investimenti delle piccole e medie imprese quotate, alcune semplificazioni amministrative e, soprattutto, una riforma sui contratti. L’obiettivo – come richiesto a livello europeo – sarebbe quello di spostare il più possibile i negoziati sui contratti dal livello centralizzato a quello delle singole aziende.

ORARI DI LAVORO E STIPENDIO. Il progetto, si scrive sul quotidiano, “si basa su due principi: prevalenza ed esigibilità. Il primo comporta che un contratto aziendale possa far premio su quello nazionale in aree come turni e orari di lavoro, organizzazione aziendale, e la parte del salario al di sopra di quanto previsto dalle tabelle nazionali di ciascuna categoria. Una quota che può valere fra un quinto e un terzo della busta paga potrebbe così essere negoziata fra imprenditore e dipendenti in azienda. Per orari e organizzazione sul posto di lavoro varrebbe lo stesso”. Resterebbe centralizzato, quindi, tutto il resto come sicurezza sul posto di lavoro e remunerazione di base (ma niente salario minimo). “Il secondo principio è poi l’esigibilità: un contratto aziendale vale per legge se è approvato dalla maggioranza dei dipendenti”.