La nuova mappa dei disoccupati a lungo termine

Le persone senza lavoro da più di dodici mesi sono le stesse del 2007, ma ora abitano al Nord nelle zone della piccola industria, dove anche l'edilizia è in crisi forse irreversibile

La disoccupazione resta il problema più grave dell’Italia – 11,3% a maggio -, in particolare quella giovanile che fa avanzare le proposte più disparate alla politica. Ma c’è un aspetto ancor più grave, quello della disoccupazione a lungo termine, cioè le persone senza lavoro da più di 12 mesi. Se i senza lavoro di breve periodo erano tornati a livelli accettabili, addirittura simili a quelli degli anni ’90 dopo il boom della crisi, oggi quelli di lungo periodo sono rimasti più o meno quelli del 2007: coloro che cercano lavoro da più di un anno sono oltre il 50%, addirittura il 58,4% (nel 2014 era il 61,5%).

LA NUOVA MAPPA DEI DISOCCUPATI A LUNGO TERMINE

Come sottolinea Linkiesta, è cambiata profondamente la mappa dei disoccupat a lungo termine. Rispetto a vent’anni fa, a fronte di dati simili sulla disoccupazione, l’assenza dal lavoro di lunga durata era molto inferiori soprattutto nelle regioni locomotive del Paese: Veneto, Emilia Romagna, Lombardia. Solo la Campania, dal 2007 a oggi, ha conosciuto la stessa crescita. I nuovi disoccupati a lungo termine sono soprattutto uomini adulti, che hanno perso il treno dei settori più in difficoltà: industria ed edilizia. Dal 2007 a oggi hanno pagato soprattutto Marche, Friuli, Veneto, la terra della piccola e media industria non è più “promessa” per le fasce meno istruite della popolazione.

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