Istat, sale l’occupazione: miglior risultato da marzo 2011

Il tasso raggiunge il 57,1 grazie ai risultati degli ultimi tre mesi: 101 mila unità in più rispetto a inizio anno

Segni di ripresa per il mercato del lavoro. Stando ai dati Istat, tra marzo e maggio il numero degli occupati è aumentato dello 0,4%, ossia di 101 mila unità rispetto ai tre mesi precedenti, con segnali di crescita diffusi su tutte le principali componenti. In particolare, a maggio 2016 il tasso di occupazione sale al 57,1%: rispetto al mese precedente si tratta di una crescita lieve, pari allo 0,1%, tuttavia era da marzo 2011 che non si raggiungeva tale livello. «Con i dati Istat di oggi siamo a 497mila posti di lavoro in più da febbraio 2014. Il Jobs Act sta creando lavoro stabile #avantitutta», esulta su Twitter Matteo Renzi. Il premier ha poi commentato sulla sua pagina Facebook: «Gli effetti del JobsAct hanno portato in due anni ad avere mezzo milione di posti di lavoro in più. Personalmente credo che si possa e si debba fare sempre di più. Ma questa riforma è un bene per l’Italia. I numeri parlano chiaro e sono più forti di qualsiasi polemica».

I DIPENDENTI FANNO LA DIFFERENZA. Stando all’analisi dell’Istat, la ripresa dell’occupazione riguarderebbe soprattutto i dipendenti e le donne: la nota specifica che su base congiunturale l’aumento «è attribuibile alla componente femminile e riguarda i dipendenti (+11 mila i permanenti, +37 mila quelli a termine) mentre calano gli indipendenti (-28 mila)», mentre su base tendenziale «è interamente attribuibile ai dipendenti, sia permanenti (+1,7%, pari a +248 mila) sia a termine (+3,5%, pari a +81 mila), mentre sono in calo gli indipendenti».

SCENDE LA DISOCUPPAZIONE. All’aumento del tasso di occupazione corrisponde un decremento del tasso di disoccupazione che passa dall’11,6% di aprile 2016 al 11,5% di maggio 2016. Per quanto riguarda però la fascia dei giovani disoccupati di età compresa tra i 15 e i 24 anni, il tasso resta stabile al 36%. Se si considera il trimestre marzo-maggio, il calo dei disoccupati è pari all’1,1%, ossia 32 mila persone in meno, mentre gli inattivi scendono dello 0,9% pari a 121 mila unità.

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