Hard skills: competenze chiave per il mercato del lavoro

Hard skills: competenze chiave per il mercato del lavoro© Shutterstock

Nel mondo del lavoro contemporaneo, caratterizzato da rapidi cambiamenti tecnologici e dalla crescente automazione dei processi, le hard skills rappresentano un elemento determinante per accedere a molte posizioni lavorative. Saperle individuare, valorizzare e inserire correttamente nel proprio curriculum è essenziale per farsi notare dai datori di lavoro e rispondere efficacemente agli annunci di lavoro più competitivi.

Cosa sono le hard skills

Le hard skills sono competenze specifiche, tecniche e misurabili, acquisite attraverso percorsi di formazione, studio o esperienza lavorativa. A differenza delle soft skills, che riguardano le abilità relazionali e comportamentali, le hard skills sono oggettivamente verificabili e legate a conoscenze pratiche.

Alcuni esempi di hard skills includono la padronanza di lingue straniere, l’utilizzo di software professionali, la conoscenza di linguaggi di programmazione, le competenze in ambito contabile o statistico, e tutte quelle abilità che possono essere testate e certificate.

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Differenze tra soft skills e hard skills

Comprendere la differenza tra soft e hard skills è fondamentale per una candidatura efficace. Le soft skills riguardano la sfera comportamentale: capacità comunicative, problem solving, gestione dello stress, empatia. Le hard skills, invece, sono abilità tecniche, come l’uso di Excel, la scrittura di codice, la progettazione grafica o la traduzione di testi.

Nel valutare un candidato, i datori di lavoro considerano entrambe le tipologie di competenze. Tuttavia, le hard skills sono spesso il primo filtro nella selezione: senza le competenze tecniche richieste, è difficile passare alla fase successiva.

Le hard skills più richieste

Nel panorama attuale, le competenze tecniche più richieste variano a seconda del settore, ma alcune competenze tecniche sono trasversali a molte professioni. Tra queste, spiccano:

  • Conoscenza dei linguaggi di programmazione (Python, Java, SQL)
  • Analisi dei dati e utilizzo di strumenti come Excel, Power BI o Tableau
  • Competenze in intelligenza artificiale e machine learning
  • Gestione di database e sistemi informativi
  • Padronanza delle lingue straniere, soprattutto inglese, francese e tedesco
  • Capacità di usare software di grafica e progettazione (Adobe, AutoCad)

La richiesta di queste competenze riflette l’evoluzione tecnologica e l’esigenza delle aziende di adattarsi a un contesto sempre più digitalizzato.

Inserire le hard skills nel Cv

Per valorizzare il proprio profilo professionale, è fondamentale sapere come inserire le hard skills nel Cv. Queste competenze devono essere elencate in una sezione dedicata, preferibilmente in evidenza, ma anche integrate nella descrizione delle esperienze lavorative.

Ad esempio, in corrispondenza di una posizione da data analyst, si può specificare: “Analisi dei dati con Excel e SQL, creazione di dashboard interattive con Power BI”. Questo consente al selezionatore di avere un quadro chiaro delle competenze specifiche acquisite in un determinato contesto.

Hard skills e posizioni lavorative

La rilevanza di queste competenze dipende anche dalla posizione lavorativa per cui ci si candida. Per ruoli tecnici o altamente specializzati, come sviluppatori software, analisti finanziari o ingegneri, le competenze tecniche rappresentano il cuore del profilo. Per posizioni più generaliste, come quelle nel marketing o nelle risorse umane, le hard skills richieste possono includere strumenti di analytics, piattaforme di email marketing, o software di gestione HR.

Nel rispondere a un annuncio di lavoro, è utile rileggere con attenzione le competenze richieste e adattare il proprio curriculum in modo coerente, evidenziando le hard skill che coincidono con i requisiti della posizione.

L’importanza delle lingue straniere

Tra le hard skills più trasversali e sempre richieste, la conoscenza delle lingue straniere gioca un ruolo chiave. In un mercato del lavoro globalizzato, l’inglese rappresenta spesso un requisito minimo, mentre la padronanza di una seconda lingua può essere un valore aggiunto significativo.

Che si tratti di aziende multinazionali o di realtà più piccole che operano con l’estero, la capacità di comunicare efficacemente in più lingue può aprire a maggiori opportunità e a una crescita professionale più rapida.

Intelligenza artificiale e nuove competenze tecniche

Con la diffusione dell’intelligenza artificiale, molte professioni stanno subendo una trasformazione che richiede l’acquisizione di nuove competenze. Non solo per chi lavora nel settore IT, ma anche per chi si occupa di marketing, produzione, finanza o logistica.

L’interazione con strumenti basati sull’AI, la capacità di interpretare output algoritmici o di progettare processi automatizzati sono competenze sempre più richieste, che definiscono il profilo del lavoratore moderno e lo rendono competitivo nel mondo del lavoro.

Hard skills e competenze trasversali

Se è vero che le hard skills costituiscono una base tecnica solida, è altrettanto vero che la loro efficacia è amplificata dalla presenza di competenze trasversali. Ad esempio, un programmatore con buone capacità comunicative e di lavoro in team sarà probabilmente più apprezzato rispetto a un collega altrettanto competente ma meno collaborativo.

In quest’ottica, costruire un profilo professionale equilibrato tra competenze tecniche e soft skills rappresenta un vantaggio competitivo per chi cerca di distinguersi nel mercato del lavoro.

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