Finmeccanica, c’è un (nuovo) accordo con i sindacati

Firmato con Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil un protocollo per la competitività e per un nuovo sistema di relazioni industriali: introdotti tre strumenti per un modello unico in Italia, simile a quello tedesco

Abbandonato il modello anglosassone, si guarda ad altri Paesi europei: Germania in primis, dove il sistema partecipativo avanzato è già realtà. Lo scopo del protocollo firmato da Finmeccanica e dai sindacati Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil è infatti quello di consolidare un modello di impresa sempre più attento al valore delle risorse umane e tendere verso la realizzazione di un sistema partecipativo avanzato proprio sul modello tedesco. Il protocollo – firmato da Alessandro Pansa (ad del gruppo Finmeccanica) e dai rappresentanti delle segreterie nazionali dei sindacati – introduce tre nuovi strumenti finalizzati al coinvolgimento diretto delle organizzazioni sindacali sulle scelte strategiche e di sviluppo del Gruppo, come mai si è visto in Italia per un gruppo di questo peso industriale.Viene infatti istituito un osservatorio sulle strategie Finmeccanica, che si riunirà due volte per coinvolgere i sindacati nelle decisioni che riguardano le strategie del Gruppo, e un osservatorio nazionale di settore: composto dal vertice Finmeccanica, dai vertici delle singole società controllate del Gruppo e dai rappresentanti sindacali, si riunirà all’occorrenza sulle questioni riguardanti il processo industriale nazionale/territoriale. Viene poi preso in considerazione il fatto che la società ha numerosi dipendenti all’estero: il confronto non riguarderà solo l’Italia ma, grazie a sessioni di approfondimento su problematiche transnazionali, verranno coinvolte rappresentanze sindacali nazionali e internazionali.Addio modello anglosassone, che “faceva solo gli interessi degli azionisti e dei mercati finanziari”, ha commentato Pansa, mentre ora “c’è bisogno di un sistema che tuteli anche l’attività produttiva”. Quello tedesco, appunto.

© Riproduzione riservata